Capodanno: Guardia di Finanza scopre fabbrica abusiva di fuochi d’artificio

Prime operazioni della Guardia di Finanza in vista di Capodanno. Le fiamme gialle hanno scoperto una fabbrica abusiva di fuochi a Nola. 

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I finanzieri a lavoro nel napoletano (Via Guardia di Finanza Napoli)

Questa mattina all’alba la Guardia di Finanza ha svolto le prime operazioni in vista di Capodanno. Infatti le Fiamme Gialle hanno iniziato ad operare nel nolano, sequestrando una tonnellata di fuochi e scoprendo la nuovaBomba di Maradona‘ chiamata adesso ‘D10s‘. Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno preso in arresto anche tre persone.

In seguito al colpo avvenuto a Nola, in provincia di Napoli, le Fiamme Gialle hanno comunicato tutte le informazioni riguardanti ‘D10S’ ossia la nuova bomba di Maradona. Infatti si tratterebbe di una sorta di ‘Cobra’ ma rivestita con i colori della Nazionale Argentina ed appunto la scritta D10s. La fabbrica abusiva di fuochi d’artificio è stata scoperta dai finanzieri del Gruppo di Nola. Andiamo quindi a vedere i dettagli dell’operazione.

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Capodanno, prima operazione della Guardia di Finanza: scoperta fabbrica a Nola

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Operazione delle Fiamme Gialle nel napoletano (via Screenshot)

L’operazione di stamattina della Guardia di Finanza di Nola è avvenuta proprio nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Napoli per contrastare la vendita illegale di fuochi d’artificio e soprattutto i rischi conseguenti sia per chi li produce sia per il cliente. Inoltre anche la fabbrica risultava pericolosa, visto che si trovava in un edificio in costruzione e abbandonato in una zona di campagna di piazzolla di Nola. I botti prodotti dalla fabbrica venivano confezionati e accatastati nelle scatole senza rispettare le rigidissime norme di sicurezza.

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L’attività della fabbrica era pienamente operativa e in funzione a pieno regime per rifornire le bancarelle e con molte probabilità anche alcuni negozi. Le fiamme gialle così hanno identificato i tre responsabili, predisponendo per loro l’arresto. Inoltre gli indagati dovranno rispondere all’accusa di detenzione e omessa denuncia di materiale esplodente. Dopo l’ultimo controllo dell’Esercito, la polvere pirica utilizzata nella fabbrica è risultata particolarmente instabile ed altamente esplosiva.

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