Rione Traiano, il pentito di Camorra: “Gli Imperiale volevano il Napoli”

Un pentito di Camorra del Rione Traiano ha rivelato come i boss Imperiale e Cerrone volevano acquistare il Napoli Calcio: le sue parole.

Rione Traiano
Il pentito Gennaro Carra rivela alcuni particolari (via Screenshot)

Questa mattina il collaboratore di giustizia, Gennaro Carra, ha rivelato particolari retroscena riguardanti i boss del Rione Traiano Raffaele Imperiale e Mario Cerrone. Il genero del boss Salvatore Cutolo dopo la cattura ha scelto di pentirsi e parlando dei due massimi esponenti della Camorra traianese ha affermato: “Volevano comprare anche il Calcio Napoli“. La circostanza è riportata anche nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due.

Infatti Imperiale e Cerrone sarebbero collegati al clan Amato-Pagano, ossia gli scissionisti di Secondigliano. Inoltre al termine di indagini della Squadra Mobile di Napoli, diretta da Alfonso Fabbricini, e della Guardia di Finanza, le forze dell’ordine hanno preso in arresto Imperiale a Dubai. Al momento i militari sono in attesa dell’estradizione del criminale. Andiamo quindi a vedere le rivelazioni di Carra agli inquirenti.

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Rione Traiano, parla il pentito Gennaro Carra

Rione Traiano
Il pentito di Camorra svela alcuni retroscena (via web)

Gennaro Carra, pentito di Camorra, per un periodo è stato anche reggente del clan fondato dal suocero “Borotalco“. L’uomo era tra i principali del fortino della droga del quartiere Soccavo. Stando alle sue parole, Imperiale e Cerrone disponevano di una potenza economica indescrivibile. Infatti il pentito agli inquirenti ha dichiarato: “Avevano una disponibilità economica pazzesca“.

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Per far capire della quantità di denaro a disposizione del duo Imperiale-Cerrone, Carra ha raccontato che c’era un uomo che temeva di essere ucciso proprio per un debito di di droga che aveva contratto i boss. In quell’occasione, l’ex rampollo del Rione Traiano ha ammesso che fece da intermediario per garantire altro tempo al debitore, che doveva restituire una somma pari a 100mila euro. Carra fece da intermediario direttamente con “Lelluccio Ferrarelle“, l’uomo che in casa aveva le tele di Van Gogh.

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