GearBest sparito, cosa è successo al sito di e-commerce

Il noto sito di e-commerce GearBest sembra sparito. Gli utenti si chiedono ora che ne sarà dei loro acquisti effettuati in questi giorni.

GearBest
Molti dubbi si annidano sul futuro del sito (via web)

Da qualche settimana il noto sito GearBest è irraggiungibile. Il noto sito di e-commerce è nato nel 2014 non mostra più segni di vita, tanto da presagire un fallimento vicino. Una notizia che risulta davvero inusuale, visto che il commercio online ha aumentato il numero di clienti e riscuote sempre più maggiore successo.

Leggi anche-> Green Pass falsi, nuovo boom su Telegram: i bot li creano gratis

Basta pensare ad esempio ad Amazon, che proprio durante i mesi della pandemia ha visto aumentare i suoi profitti. I segni di una chiusura di GearBest sono riscontrabili nel mancato aggiornamento delle pagine social. Quella italiana è ferma al 10 agosto mentre il profilo internazionale non riceve aggiornamenti dallo scorso luglio.

GearBest, i segnali del fallimento

GearBest
Si annidano i sospetti di un fallimento imminente (via web)

Anche gli utenti in rete cominciano a sollevare i primi dubbi. Tra gli addetti ai lavori le notizie sono varie e molto negative. Alcuni parlano di come alcuni ex dipendenti abbiano spifferato loro il sentore di un fallimento nell’aria già da molto tempo. Altri invece si soffermano sulla fine dei rapporti con i fornitori.

Leggi anche-> WhatsApp, come attivare la funzione che trasforma i vocali in testo

Ovviamente queste decisioni comportano delle ripercussioni sui consumatori, i quali difficilmente potranno vedere il loro odine soddisfatto. Ancora più rilevante è quanto riportato da Gizmochina.com, in merito alla società controllante Shenzhen Globalegrow E-Commerce Co. Quest’ultima avrebbe infatti presentato istanza di fallimento già qualche mese fa, senza avvertire i propri clienti.

Dopo 7 anni quindi sembra conclusa la storia del noto sito che basava sulle promozioni il suo punto di forza. Negli anni ha aperto anche un magazzino a Londra, garantendo anche il pagamento di alcune spese doganali. Altro punto di forza era la possibilità di acquistare prodotti non importati nel continente europeo. Inoltre esistevano anche numerosi metodi di pagamento, compreso PayPal che permetteva di acquistare anche a chi non fosse in possesso di un conto corrente o una carta di credito.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy