Scampia, operaio rapito da tre clan di Camorra: accolto il risarcimento

Un operaio di Scampia era stato rapito da tre clan della Camorra. A sorpresa la famiglia si è vista accogliere la richiesta di risarcimento.

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L’episodio che ha sconvolto gli inquirenti (Foto via Screenshot)

Una mossa a sorpresa che ha avuto buon fine. Infatti i ras della Vanella Grassi, degli Scissionisti di Scampia e dei gruppi di Miano, accusati di aver rapito e un operaio per estorcere denaro alla famiglia, si sono visti accogliere la richiesta di risarcimento prospettata alla famiglia della vittima qualche giorno fa. Inoltre a proporre l’offerta ci avrebbero pensato Gennaro Caldore, Nunzio Pecorelli, Antonio Ronga e Pasquale Concilio.

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La parte offesa ha quindi formalizzato il risarcimento di una somma pari a 40mila euro. Inoltre il giudice ha espresso la sua volontà di revocare anche l’atto di costituzione di parte civile. Le parti dovranno quindi tornare dal pubblico ministero per la requisitoria nel mese di ottobre. Ad eseguire gli arresti ci hanno pensato i carabinieri della compagnia del Vomero. Tutte le persone prese in arresto sono associate ai clan camorristici presenti a Scampia, Miano, Piscinola, Rione San Gaetano, Marianella e Chiaiano.

Scampia, tra gli arresti anche il reggente degli Amato-Pagano: l’operazione

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Diversi gli arresti della compagnia del Vomero (via Getty Images)

La vittima del sequestro della Camorra era un operaio di 30 anni. Infatti l’uomo era lontano dagli ambienti criminali di Napoli, eppure lo scorso febbraio gli esponenti del clan in zona decisero di rapirlo per chiedere il riscatto alla famiglia. Inoltre il commando che lo ha rapito era composto da ben dieci uomini. Il rapimento si concluse con la famiglia della vittima che versò ben 40mila euro sui 50mila richiesti.

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Tra le persone coinvolte troviamo anche Salvatore Roselli, che secondo la polizia potrebbe essere il reggente del clan Amato-Pagano. Con lui era presente anche Costantino Raia, componente dell’omonima famiglia colpita dal blitz al clan Notturno. Tra le altre persone coinvolte nella retata troviamo anche ordinanze per alcuni degli esponenti dei Vanella Grassi. Infatti tra questi troviamo Emanuele Mincione, cognato del ras Vincenzo Spera che guidò il sodalizio del ‘mostro a tre teste’ composto dai Spera, Grimaldi e Angrisano. Nel blitz furono coinvolti anche Nunzio Pecorelli, Giovanni Strazzulli, Nico Grimaldi, Giovanni Caldore e Pasquale Pandolfo.

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