Coronavirus Campania, la Regione modifica l’ultima ordinanza: i dettagli

La Regione Campania, attraverso i propri profili ufficiali, ha reso noto che sono state apportate modifiche all’ordinanza sul Coronavirus.

Coronavirus Campania
Le precisazioni della Regione Campania in merito all’ultima ordinanza pubblicata

Nella serata di ieri, la Regione Campania aveva resa la pubblicazione di una nuova ordinanza. “Con decorrenza dall’11 marzo 2021 e fino al 21 marzo 2021, salvo che nella fascia oraria 7.30-8,30” si disponeva “la chiusura al pubblico di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private”. Inoltre, “con decorrenza dal 12 marzo 2021 e fino al 21 marzo 2021” si vietava “lo svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio, ivi compresi quelli rionali e settimanali, anche con riferimento alla vendita di generi alimentari”.

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Dopo diverse polemiche ed l’intervento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris (CLICCA QUI per leggere le dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo campano), la Regione ha apportato alcune modifiche. Di seguito le novità in merito all’ultima ordinanza pubblicata.

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Coronavirus Campania, le precisazioni della Regione Campania in merito all’ultima ordinanza pubblicata

coronavirus Campania
La situazione coronavirus in Campania.

Stando a quanto si apprende dalle precisazioni pubblicate dalla Regione Campania, lo stop allo svolgimento di fiere e mercati subisce uno spostamento. Inizialmente, infatti, questa misura avrebbe dovuto avere luogo nella giornata di domani. Con l’integrazione odierna, invece, il divieto entrerà in vigore sabato 13 marzo a partire dalle ore 15. La sospensione riguarda anche mercati e fiere rionali e settimanali. Si specifica che rientrano nello stop anche le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici.

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Per la chiusura di parchi, piazze, lungomari, si precisa che “sono consentiti esclusivamente l’accesso e il transito motivati da comprovate esigenze di lavoro o di necessità, ivi comprese quelle collegate all’accesso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private, nonché al relativo deflusso”.

 

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