Draghi al Senato: “È il governo del paese, non ha bisogno di aggettivi”

Draghi al Senato in vista del voto di fiducia in programma oggi pomeriggio. Il governo farà riforma e affronterà la pandemia”

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Nel discorso di questa mattina al Senato per chiedere la fiducia (voto in programma alle ore 17) Mario Draghi non poteva non pronunciare parole in ricordo di chi non c’è più a causa dell’emergenza sanitaria. “Il virus è nemico di tutti”, ha detto. “Vorrei rivolgere un altro pensiero, partecipato e solidale, a tutti coloro che soffrono per la crisi economica.

Emergenza e riforme per combatterla sono infatti i due termini che vanno di pari passo non solo nelle parole pronunciate davanti all’assise di Palazzo Madama ma vogliono anche essere i punti di riferimento dell’azione di governo.

Il neo premier parla di “trincea” dove ci troviamo tutti contro il Covid e cita Cavour e il suo insegnamento che le riforme in tempo non indeboliscono l’autorità ma la rafforzano. C’è poi il richiamo ai partiti all’unità nazionale e all’Euro in una maggioranza dove non sono mancati elementi che nel corso degli anni si sono scagliati contro la moneta unica.

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Governo del paese, senza aggettivi

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Draghi nel richiamo all’unità vuole sottolineare che l’esecutivo per presiede è “il governo del paese, non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca”. Questo è e deve essere “lo spirito repubblicano” di un governo che nasce in una stato di emergenza.

Un passaggio importante è quando in riferimento alla crescita economica sostiene che questa non avviene solo per fattori economici ma anche “dalle istituzioni, dalla fiducia dei cittadini verso di esse, dalla condivisione di valori e di speranze”.

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Ringraziando il suo predecessore Giuseppe Conte, Draghi ha voluto rimarcare lo spirito europeista del paese che è tra i fondatori dell’Ue, della collocazione nell’Alleanza Atlantica e della scelta dell’Euro, definita irreversibile. Scuola (con una rapida riprese delle lezioni in presenza), vaccini, turismo, lavoro, infrastrutture e Recovery Fund i temi toccati nel discorso.

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