Egitto, Caso Zaki: lo studente resterà in carcere altri 45 giorni

Non finisce il caso Zaki in Egitto, con lo studente che dovrà rimanere in carcere altri 45 giorni: arriva il comunicato di Amnesty Italia.

Caso Zaki
Continua in Egitto il caso dello studente di Bologna (via Twitter)

Brutta notizia per l’Italia, con il caso Zaki che non avrà una fine prima di 45 giorni. Infatti lo studente dell’Università di Bologna dovrà rimanere in carcere per altri quarantacinque giorni. Il penitenziario di Tora, infatti, tratterrà la custodia cautelare, facendo continuare un’epopea iniziata lo scorso 7 febbraio. Infatti Zaki era pronto a tornare in Italia, dopo essere tornato a trovare i suoi genitori. Ma all’areoporto il ragazzo fu preso in arresto con l’accusa di propaganda sovversiva.

Ancora una volta l’Egitto rimanda la sua scarcerazione, infatti si era accesa una speranza dopo che l’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), Ong per i diritti umani, aveva annunciato una nuovissima udienza per sabato. Inoltre nei giorni precedenti, lo stesso carcere di Tora aveva scarcerato i tre dirigenti dell’Eipr, accusati di far parte di un gruppo terroristico. Andiamo quindi a vedere l’annuncio di Amnesty Italia sul caso.

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Caso Zaki, l’Amnesty Italy annuncia: “Natale in carcere è doloroso per un cristiano”

Caso Zaki
Murales che ritrae il ragazzo preso in arresto in Egitto (WebSource)

I segnali degli ultimi giorni avevano dato grande speranza a Zaki ed all’Italia intera. Sul caso è scesa in campo anche la star di Hollywood, Scarlett Johansson. Infatti l’attrice non solo aveva chiesto la scarcerazione dei tre dirigenti dell’Eipr (Gasser Abdel-Razek, Karim Ennarah e Mohamed Basheer) ottenendola, ma si era pronunciata anche sul caso Patrick Zaki. COsì dopo la mancata udienza è scesa nuovamente in campo Amnesty Italy.

L’organizzazione, infatti si è appellata all’Italia ricordando che è doloroso per un ragazzo cristiano non festeggiare il Natale in casa. Inoltre la stessa Amensty ha ricordato che dopo ore ed ore di attesa la decisione è a dir poco sconcertante. A parlare è proprio il responsabile dell’Organizzazione, Nouri, che ha ricordato che il ragazzo passerà il Natale e la fine dell’anno nel carcere di Tora, in Egitto.

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L.P.

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