Cotticelli si difende: “Non ero io in quell’intervista, forse un malore”

Saverio Cotticelli, ex commissario sanità della Regione Calabria, si difende: “Non ero io in quell’intervista, non mi riconosco”.

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Cotticelli La 7

 Saverio Cotticelli, ex commissario per la Sanità in Calabria, questa sera è intervenuto come ospite al programma ‘Non è l’Arena’ in onda su La7. In seguito ad un’inchiesta portata avanti da un programma di Rai 3 ha deciso di dimettersi, avendo scoperto in diretta che avrebbe dovuto allestire il piano anti-Covid per la Regione. Un compito di cui sembrava non avere idea in quel momento.

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Cotticelli si difende: “Non ero io in quell’intervista”

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Oggi il commissario nominato dal Governo Conte I si difende: “Sembrava la mia controfigura, io non so in quel momento che cosa mi sia successo. La mia famiglia non mi ha riconosciuto, io stesso non connettevo. Il piano anti-covid l’ho fatto io. Mi deve credere Giletti, io non mi riconosco in quell’intervista. Sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore o qualche altra cosa. Quell’intervista è preceduta da una serie di attacchi che mi arrivano per via mediatica e per via istituzionale. La conclusione logica di un attacco di delegittimazione di una persona che aveva fatto in Calabria, il dottore De Magistris (sindaco di Napoli, intervenuto poco prima in trasmissione) lo sa che significa lavorare in Calabria. Quanto tocchi degli interessi, devi essere eliminato.

L’ormai ex commissario ha rassegnato le dimissioni, ma il presidente del Consiglio Conte aveva già deciso di sostituirlo con effetto immediato. Cotticelli ha poi denunciato le difficoltà del suo ufficio, senza una segreteria e con soltanto un’altra figura a lavorare (la sotto commissaria). Il suo sostituto, invece, avrà a disposizione due sotto commissari e venti persone a sua completa disposizione. Il Governo – ha proseguito – fornirà al suo successore ciò che aveva richiesto egli stesso nei mesi scorsi. La stessa risposta da Roma riguardo il programma operativo Covid (documento letto al momento dell’arrivo del giornalista Rai) era arrivata dopo la richiesta inviata dalla Calabria a giugno. Poi il ricordo della governatrice scomparsa Jole Santelli: “Se lei non fosse morta, questo non sarebbe successo. Fin dal giorno del suo insediamento tra noi c’è stato dialogo e collaborazione totale”.

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