Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, ha rilasciato un’intervista sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia.
Il viceministro della Salute ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Corriere della Sera riferendo che “i numeri sembrano quelli di aprile, ma non c’è lo stesso andamento del virus”. Secondo gli ultimi dati, infatti, i pazienti contagiati “non corrispondono al numero dei ricoveri, delle persone in terapia intensiva, dei morti”.
Nelle prossime settimane, però, sembra comunque inevitabile che “i casi positivi continueranno a salire“. Pensare che ciò che sta avvenendo nel resto d’Europa non accada anche qui è utopico, ma “succederà più lentamente se riusciremo a rispettare le regole”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Coronavirus Terracina, focolaio dopo il comizio di Salvini: altri due esponenti della Lega positivi
Coronavirus Italia, Sileri descrive la situazione
“Dovremo stare per almeno altri 7-8 mesi con il coltello tra i denti”, spiega il viceministro della Salute. Il rischio che si torni ad una situazione come quella di marzo ed aprile non la esclude, ma “ora lo conosciamo e sappiamo affrontarlo”. Per questo motivo, quindi, “è meno verosimile che entri in un pronto soccorso o nelle case di riposo e crei un focolaio, ora ci sono i protocolli per proteggere i più deboli”.
In particolar modo, il viceministro della Salute ha puntato i riflettori sulla scuola. Nel Lazio, in questi giorni, è partito il controllo degli studenti. Secondo Sileri “va esteso in tutte le scuole d’Italia, può servire anche come sentinella ripetuta nel tempo per monitorare l’andamento dei contagi, perché i più giovani sono spesso asintomatici ma poi portano il virus in famiglia, molti focolai nascono proprio lì”.
Sull’obbligo di mascherina, inoltre, ricorda che mascherine che vanno utilizzate “quelle chirurgiche dove c’è meno affollamento; le Ffp2 su bus e metrò”.
LEGGI ANCHE >>> Coronavirus, il bollettino di oggi 9 ottobre: 5372 contagi in Italia
I commenti sono chiusi.