Coronavirus, da ottobre l’app Immuni funzionerà anche in UE

L’app Immuni per tracciare i contagi da coronavirus in Italia funzionerà anche in altri Paesi dell’Unione Europea a partire da ottobre.

Immuni
Applicazione Immuni

L’applicazione Immuni è l’app italiana per tracciare i contagi di coronavirus. Al momento si può utilizzare soltanto nei confini nazionali, ma – riferisce l’ANSA – da ottobre questo cambierà. Grazia al sistema dell’Unione Europea che consente il dialogo tra le app nazionali per il tracciamento Covid Italia, Irlanda e Germania saranno i primi Paesi a connettersi tra loro. Il sistema europeo si chiama Gateway: non ci sarà bisogno di scaricare una nuova applicazione, semplicemente gli utenti che si trovano all’estero potranno inviare o ricevere segnalazioni in caso di contagio o contatti con persone risultate positive. Nei Paesi europei esattamente come accade già sui rispettivi territori nazionali.

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Coornavirus, da ottobre l’app Immuni funzionerà anche in UE

coronavirus Italia
coronavirus Italia (Getty Images)

Nell’Unione Europea sono complessivamente 15 i Paesi che hanno già fatto ricorso ad un’app per tracciare i contagi oppure prossimamente ne faranno uso. L’utilizzo in Italia, Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Malta, Olanda, Spagna, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca è già attivo; altri tre Paesi (Belgio, Cipro e Lituania) cominceranno nei prossimi giorni.

La Commissione europea ha invitato i rispettivi governi ad aumentare l’indice dei download, attualmente la media è del 10%. Questo indice potrà aumentare soltanto garantendo la protezione dei dati personali e ricordando che anche un solo download in più può avere un grande impatto in termini di tracciabilità dei contagi e risposta al virus, secondo il monito della Commissione.

In Italia l’app Immuni è stata scaricata finora da 6,7 milioni di persone, circa il 18% degli smartphone presenti in Italia. A settembre è stato registrato un picco di contagi: +1,2 milioni di download, un aumento dovuto soprattutto da questa seconda ondata di Covid e dal ritorno a scuola.

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