Napoli, si indaga sulla pista ciclabile

La pista ciclabile realizzata a Napoli nel mirino della Procura: secondo quanto riporta il ‘Corriere del Mezzogiorno’, i magistrati starebbero verificando la correttezza della procedura di assegnazione dei lavori per la realizzazione della pista ciclabile. L’ipotesi è che sia stata utilizzata la procedura d’urgenza, evitando quindi tutti i passaggi ‘tradizionali’ per l’assegnazione dell’appalto.

Alla base dell’indagine c’è anche un’informativa della polizia municipale arrivata al pubblico ministero Milena Cortigiano, sezione reati ambientali, che sarebbe poi stata inoltrata al pm Stefania Buda, del pool reati contro la pubblica amministrazione, responsabile dell’inchiesta sulle buche che vede indagati anche Luigi de Magistris e l’ex assessore alla Mobilità Anna Donati.

L’accusa ipotizzata in questa inchiesta è di aver speso per lavori non urgenti somme che avrebbero potuto essere utilizzate per la manutenzione del manto stradale.  In questo nuovo filone che procede parallelo all’inchiesta sulle buche, i magistrati vogliono verificare come mai Palazzo San Giacomo abbia adottato la procedura d’urgenza per la pista ciclabile: nel mirino degli inquirenti c’è soprattutto un dirigente del Comune, il cui nome compare già in altre inchieste. Sarebbe stato lui a perfezionare l’assegnazione dei lavori.

In particolare, il reato ipotizzato dai magistrati è attentato alla sicurezza dei trasporti, con i riflettori puntati sui criteri di costruzione della pista ciclabile che in alcuni punti metterebbe a rischio i ciclisti. Ma gli inquirenti vogliono vederci chiaro anche sull’aspetto economico alla base della realizzazione della pista ciclabile: al vaglio ci sono i criteri per ottenere i fondi dall’Unione Europea, ma soprattutto perché si è deciso di agire d’urgenza per un’opera che non rientra certo tra le priorità per la città di Napoli.

 

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