Maltempo, dopo gli allagamenti a Napoli è il giorno delle polemiche

Il giorno dopo gli allagamenti e i disagi di un venerdì di pioggia, a Napoli arriva il momento delle polemiche: come spesso accade dopo i problemi, arriva puntuale lo scaricabarile con le varie istituzioni che si rimbalzano le colpe di quanto accaduto. Non fa eccezione Napoli, dopo il maltempo di ieri che ha mandato in tilt la città con tombini saltati, strade allagate e trasporto pubblico in ginocchio.

Tocca giocare in difesa al vicesindaco Tommaso Sodano, responsabile delle fognature che parla di conseguenze ‘normali’ visto il periodo: “Non mi stupisce – afferma il numero due di Palazzo San Giacomo – che 56 millimetri di pioggia in poche ore abbiano mandato in tilt l’intera rete fognaria dopo un lungo periodo di siccità”.

Insomma, esito quasi prevedibile per Sodano che poi però si scaglia contro le municipalità: “Nelle dieci municipalità ci sono trecento dipendenti comunali: tocca a loro pulire le caditoie per agevolare l’afflusso di acqua piovana nelle fogne. A Palazzo San giacomo abbiamo 218 dipendenti tre quelli impegnati negli impianti di sollevamento e gli addetti all’autoparco. Il problema reale è l’età media del nostro personale: quasi tutti hanno sessant’anni e molti non sono più idonei a svolgere questo tipo di lavoro. Per il futuro pensiamo di coordinare direttamente dal Comune gli interventi sulle caditoie, togliendo alla municipalità una competenza che, evidentemente, non esercitano fino in fondo”.

Immediata la replica delle municipalità con Mario Coppeto, presidente della V Municipalità che si dichiara dispiaciuto delle parole del vicesindaco e Fabio Chiosi della I Chiaia-Posillipo che va giù ancora più duro: “Sodano è in malafede, gli abbiamo esposto dal primo giorno i problemi relativi al sistema fognario. I miei fognatori, pure con mezzi scarsi, puliscono le caditoie fino a un metro, lo abbiamo fatto anche un mese fa anche a largo Sermoneta oggi allagata, ma lì è il collettore che non funziona. Aspettiamo da 6 anni interventi. Ma quello è un settore in cui non si investe meno visibile del lungomare liberato”.

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