Edenlandia e Zoo: fallita la società, rischio chiusura

Si fa sempre più drammatica la situazione di Edenlandia e Zoo di Napoli: il tribunale ha infatti dichiarato il fallimento della “Park and leisure”, la società proprietaria del parco di divertimenti e dello zoo napoletano. Il giudice Graziano del tribunale fallimentare partenopeo, costatata la situazione debitoria di oltre 13 milioni di euro, non ha potuto fare altro che dichiarare il fallimento dell’azienda di Cesare Falchero, uno degli imprenditori più conosciuti della città.

La decisione del giudice non comporterà però l’immediata chiusura delle due attività: Graziano, con l’assenso del curatore fallimentare Salvatore Lauria, per salvaguardare i circa 100 dipendenti delle strutture e gli animali attualmente ospitati a Fuorigrotta ha, infatti, disposto la prosecuzione delle attività in gestione provvisoria fino al prossimo 21 novembre. Entro quella data toccherà a Lauria stabilire se le due attività hanno la possibilità di essere salvate oppure il loro destino è segnato.

Alla decisione si è arrivati dopo una lunga trattativa nel corso della quale la “Park and Leisure” aveva anche fatto pervenire una richiesta di concordato che avrebbe dovuto spianare la strada al rientro debitorio: la richiesta, probabilmente una mossa per prendere tempo in attesa che si concludesse la trattativa con un acquirente, è stata poi ritirata. A quel punto, visto la forte esposizione della società, il tribunale fallimentare non ha potuto far altro che dichiarare il fallimento della stessa. Il debito più importante è quello contratto con Equitalia per omissioni contributive a carico dei dipendenti, che ammonta a circa 8 milioni di euro; tre milioni spettano alla Mostra d’Oltremare proprietaria dei suoli dove sorgono Edenlandia e Zoo, mentre i restanti debiti sono nei confronti di fornitori e servizi.

Proprio per l’esposizione nei confronti della Mostra d’Oltremare pende nei confronti delle due strutture un procedimento di sfratto rinviato al prossimo 31 gennaio. Entro quella data la situazione del più antico parco di divertimenti d’Europa e dello Zoo dovrà essere già risolta. In campo dovranno scendere Comune e Regione: servono soldi e un piano che faccia diventare redditizio il parco. Ci sperano in molti: dai 100 dipendenti, che rischiano il posto di lavoro, alle centinaia di animali presenti nello Zoo, per i quali il pericolo è che si ripeta quanto successo nel 2004 quando, a causa del primo fallimento dello Zoo, morirono decine di animali.

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