Guai per Lavezzi: indagato per lesioni dopo la rissa dello scorso anno

Guai in vista per il Pocho Lavezzi: l’attaccante argentino è infatti indagato per lesioni dopo la rissa che lo ha visto protagonista lo scorso dicembre insieme all’imprenditore Marco Iorio (attualmente in carcere per un’altra vicenda) in seguito ad un banale incidente stradale. Lo ha deciso il pubblico ministero Giuseppe Cimmarotta, che ha notificato l’avviso di conclusione indagini: Lavezzi è indagato per lesioni, mentre Iorio è accusato anche di violenza privata e calunnia ai danni dei ragazzi coinvolti nella rissa e la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.

Una tegola per Lavezzi, proprio quando tutti elogiavano il suo strepitoso inizio di stagione e le notti brave sembravano un ricordo lontano: il passato, però, è tornato a farsi vivo e ora l’argentino dovrà dimostrare la sua innocenza. L’attaccante ha, infatti, sempre dichiarato di non aver mai partecipato alla rissa e di aver solo cercato di fare da paciere; per il pm però quella notte tra il 12 e il 13 dicembre 2010 anche il Pocho colpì con calci e pugni i ragazzi.

Secondo la querela presentata dall’avvocato dei ragazzi, Giorgio Balsamo, il Suv sul quale viaggiavano Lavezzi, Iorio e la compagna del calciatore, dopo aver tamponato la Meriva dove c’erano i ragazzi, invece di fermarsi, si era allontanato; dopo un breve inseguimento, le due macchine si erano fermate in Via Nevio e lì Iorio, sceso dalla vettura, aveva inveito contro i ragazzi, intimandoli anche con uno schiaffo di non chiamare il 113 e di limitarsi a prendere il numero di targa del Suv. A quel punto anche Lavezzi sarebbe sceso dalla macchina per provare a far da paciere; in un secondo momento però, sostiene il pubblico ministero, anche il calciatore avrebbe colpito con calci e pugni i ragazzi.

Ecco perché ora Lavezzi è indagato per lesioni, mentre per Iorio si sono aggiunte la violenza privata e la calunnia, per le false accuse rivolte ai ragazzi sia in una querela presentata contro ignoti, sia nell’interrogatorio davanti al magistrato. Il pm ha anche acquisito un’intercettazione telefonica di un’altra inchiesta che vede coinvolto Iorio, relativa ad un giro di riciclaggio di denaro sporco. Ora Lavezzi ha 20 giorni di tempo per replicare, con la richiesta di nuovi interrogatori e supplementi di indagini: scaduto il termine sarà la Procura a decidere se richiedere il rinvio a giudizio o meno. 

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