Smart working prorogato al 31 dicembre, ma non per tutti: chi ne beneficia

Nuova proroga per lo smart working, alcune categorie di lavoratori potranno beneficiarne fino al 31 dicembre, di chi si tratta

Lo smart working è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022, non saranno però tutti i lavoratori a poterne beneficiare. Ad annunciare la novità è stato Andrea Orlando, ministro del Lavoro, tramite il suo account Twitter.

Persona in smart working
Persona in smart working (Screenshot da Facebook)

La proroga è contenuta nell’emendamento al Dl aiuti bis approvato dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, pensata per aiutare le imprese e le famiglie a sostenere il caro energia.

Sono solo i lavoratori fragili e i genitori che hanno figli con meno di quattordici anni a poter beneficiare della proroga relativa allo smart working. Inizialmente la proroga, scaduta lo scorso 31 luglio, non era stata rinnovata a causa di alcune problematiche di copertura. Si corrisponde con con 18,66 milioni per il 2022 agli oneri che derivano da questa modifica, tramite il Fondo sociale per l’occupazione del ministero del Lavoro verranno coperti per 8 milioni, i restanti 10,66 milioni verranno invece coperti con riduzione del Fondo per le politiche attive del lavoro.

Alcuni lavoratori tornano in smart working fino al 31 dicembre, quali sono i requisiti necessari

Donna al pc
Donna al pc (Screenshot da Facebook)

Dall’1 agosto 2022 tutti i lavoratori erano dovuti tornare in presenza a causa della mancanza di copertura. Con la nuova proroga annunciata dal ministro del lavoro Andrea Orlando su Twitter, fino al 31 dicembre potranno quindi tornare a lavorare da casa le due categorie di lavoratori citate sopra.

Le regole previste per lo smart working restano le stesse che erano in vigore fino alla scadenza del 31 luglio. Per quanto riguarda i genitori con figli che hanno meno di 14 anni in casa non deve esserci già un genitore che non lavora o che non usufruisce di ammortizzatori sociali, come ad esempio la cassa integrazione. In caso contrario, non potrà beneficiare della proroga. Per quanto riguarda invece i lavoratori considerati ‘persone fragile’ dovrà essere il medico ad accertare che siano esposti maggiormente al rischio di contagio.

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