La pizza più cara al mondo è di Renato Viola: quanto costa

La pizza più cara al mondo non è quella di Briatore, lo chef italiano Renato Viola racconta quanto costa la sua: la cifra è da capogiro.

Gustarsi una buona pizza, diciamoci la verità, è una delle più amate abitudini degli italiani. Ma non solo, perché, da simbolo d’eccellenza dell’italianità in generale, la pizza è diventata ormai un bene comune. Attraversando il continente intero questo pasto così semplice ma gustoso è il sogno di chi vuole godersi una cena piena di allegria e senza fatica.

Pizza più cara 26-07-2022 Vesuvius
Pizza più cara (Foto Pixabay)

Certo perché, seppur molti siano i provetti cuochi che si cimentano con preparazioni tradizionali a casa, resta impagabile la facilità di ordinarne una già bell’e pronta, realizzata dal nostro pizzaiolo di fiducia. Sicuramente se lo chiedessimo ad ogni italiano, ognuno ci saprebbe indicare un’ottima pizzeria nel raggio di qualche chilometro dalla sua abitazione. Ma c’è chi, come vip e influencer, non si accontenta certo di una pizza qualunque.

Si è parlato tantissimo dei prezzi stellari della pizza di Flavio Briatore. Diventando una notizia virale, ha fatto scalpore il suo menù del “Crazy Pizza“, in cui una prelibata margherita costa la bellezza di 15 euro. Ma se questa cifra vi sembra troppo per una pizza, è perché probabilmente non conoscete ancora quelle di Renato Viola.

Cifra astronomica, perché la pizza dello chef costa così tanto

Chef Renato Viola 26-07-2022 Vesuvius
Chef Renato Viola (Foto da Instagram @mistero1pizza)

Nulla a che fare con la pizza “quasi lusso” di Flavio Briatore. Preparatevi a restare a bocca aperta, perché oggi vi parliamo della pizza più cara del mondo. Si chiama Luigi XIII e già il nome è tutto un programma. Il record della pizza più costosa va attribuito allo chef cilentano Renato Viola, come lui stesso la definisce attraverso la sua pagina ufficiale.

Il costo da pagare per questo gioiellino? Soltanto 8300 euro per due persone. Il prezzo assurdo di questa pizza fuori dal comune sarebbe dovuto, stando a quanto spiega lo chef, agli ingredienti utilizzati nella preparazione. In particolare, la lievitazione naturale dell’impasto di 72 ore e l’uso di un prezioso sale australiano di Murray River.

Non si tratta di una semplice margherita, questo è certo, perché su questa opera culinaria troverete tre diversi tipi di caviale, gamberoni rossi di Acciaroli, aragosta di Palinuro e cicale del Mediterraneo. A rendere il tutto ancora più speciale, due gocce di cognac Luigi XIII Remy Martin, che ne danno il nome come ciliegina sulla torta. Nel caso di ordinazione, ovviamente verrà lo chef in persona a consegnare il lussuoso delivery.

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