Canone Rai, dure sanzioni per chi non paga: cosa si rischia davvero

Spuntano delle sanzioni salatissime per tutti coloro che non pagano il canone Rai. Andiamo a vedere cosa si rischia, anche penalmente

Il Canone Rai è una delle imposte più contestate dal popolo italiano e chi non la paga o prova a raggirare lo stato, rischia anche tantissimo. Infatti non si rischiano solamente sanzioni salatissime, ma anche alcune penali: tutti i dettagli.

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Tutte le sanzioni per chi non paga l’imposta (Via WebSource)

La grande novità dal prossimo 2023 sarà l’uscita del Canone Rai dalla bolletta. Al momento però il governo non ha ancora reso noto come lo stesso dovrà essere pagato dal prossimo anno. Per quanto riguarda questo 2022 però nulla è cambiato. Infatti l’importo del Canone Rai, ad oggi, rimane di 90 euro l’anno, e il pagamento avviene mediante addebito sulle bollette elettriche in dieci rate mensili da 9 euro ciascuna, da gennaio a ottobre. Tutto ciò significa che, rispetto al passato, evadere la tassa è molto più difficile.

Un altro modo per non pagare la contestata imposta, però, è quello di presentare una domanda di esonero non veritiera. Infatti ricordiamo che sono esonerati dal pagamento del canone: coloro che non hanno un televisore in casa; i cittadini di età superiore ai 75 anni con reddito annuo inferiore a 8 mila euro e nessun componente del nucleo con redditi propri. Ovviamente presentare una domanda fasulla presenta un illecito ed anche molto grave. Infatti non solo si rischia una sanzione salata, ma in alcune situazioni si può incappare anche nel penale. Scopriamo quindi cosa si rischia.

Canone Rai, gli italiani rischiano tanto se evadono la tassa: cosa succede

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Tutto ciò che rischia chi non paga l’imposta (via WebSource)

Sono diverse le sanzioni previste per chi non paga il Canone Rai, rispetto alle altre tasse. Infatti è prevista una sanzione pecuniaria da 2 a 6 volte l’importo annuo, quindi da 180 a 540 euro, senza calcolare gli interessi. Se il titolare decide di continuare a non pagare nonostante i solleciti, l’Agenzia delle Entrate iscrive il titolare a ruolo e viene sviluppata una cartella esattoriale, fino ad arrivare al pignoramento dei beni. Mentre invece le conseguenze possono essere ben peggiori per chi presenta una domanda di esonero e non ne ha diritto.

Infatti si può incappare in una sanzione penale con reclusione fino a 2 anni. Quel che è certo è che l’imposta dal prossimo anno sarà fuori dalla bolletta. Infatti l’Italia si è impegnata nei confronti dell’Unione Europea, all’interno del cosiddetto Piano nazionale di ripresa e resilienza per eliminarlo dalla bolletta dell’energia elettrica. Infatti il motivo è semplice visto che l’Unione Europea l’ha considerata un onere improprio, cioè non riferibile al consumo effettivo di energia elettrica. Bisognerà quindi capire come l’anno prossimo verrà pagata l’imposta.

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