Pensioni, spunta Quota 41: cos’è e come funziona

Pensioni | Spunta Quota 41, la quale potrebbe sostituire Quota 102: come funzionerebbe nel dettaglio 

Quota 100 ha fatto spazio a quota 102. Questa nuova misura da la facoltà di lasciare il lavoro a 62 anni di età, con almeno 38 anni di contributi. Tuttavia, comincia già a farsi largo la voce di una nuova modalità di pensionamento anticipato.

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Pensioni a Quota 41 (pixabay)

Si tratta di una misura casa alla Lega, Quota 41. Secondo il Carroccio, sarebbe un’ottima misura per aiutare molte persone ad andare in pensione. Attualmente la misura è destinata a tutti i lavoratori precoci. Con lavoratore precoce si intende una persona che ha versato almeno 12 mesi di contributi, seppure non continuativi, prima del compimento del 19° anno di età. Tuttavia non è l’unico requisito da rispettare.

Pensioni, chi può accedere a Quota 41

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Pensioni a Quota 41 (pixabay)

Ovviamente i 12 mesi di contributi non bastano. In totale se ne devono aver versati almeno 41 e si deve far parte di una delle 5 categorie tutelate: disoccupati, invalidi, caregiver, lavori usuranti e lavori gravosi.

La Lega ed anche i sindacati, invece, vorrebbero estendere questa misura a tutti. Ma c’è un piccolo ostacolo da considerare: i fondi. Per finanziare una misura del genere, l’INPS ha stimato una cifra superiore ai 4 miliardi, che poi passerà a oltre 9 miliardi dopo 10 anni.

Secondo questa proposta, l’uscita del mondo del lavoro avrebbe con 42 anni o 41 anni e 10 mesi di contributi. Pertanto, senza alcuna riduzione dell’assegno pensionistico. Grazie ad alcuni sconti sui requisiti, la misura potrebbe andare a premiare, in particolar modo, le lavoratrici con figli.

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha presentato, invece, una proposta diversa. La sua idea prevede un’uscita anticipata per i lavoratori che rientrano nel sistema misto, a 63 anni, con una prestazione pari alla quota contributiva maturata. Al raggiungimento dell’età di accesso, l’assegno diventerà completo.

I requisiti per questa proposta sono aver compiuto 64 o 63 anni ed aver versato i contributi per almeno 60 anni. Inoltre, si deve aver maturato una quota contributiva di pensione almeno 1,2 volte superiore all’assegno sociale. Secondo Tridico, questa misura sarebbe più sostenibile rispetto a Quota 41, perché la spesa sarebbe di 2,5 miliardi per i primi 3 anni ed un risparmio a partire dal 2028. Nel frattempo, l’adeguamento automatico della speranza di vita è stato congelato. Per cui, almeno fino al 2024, l’età pensionistica rimarrà fissa ai 67 anni.

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