Festival di Cannes 2022: chi sono i vincitori di questa edizione

La 75ª edizione si caratterizza per l’inclusione di titoli diversi all’interno del palmares. 

Il Festival di Cannes, una delle più importanti rassegne cinematografiche e del glamour, si è conclusa. Si riconferma anche in fase di consegna dei premi la mancanza di un titolo forte che si confermasse sugli altri.

festival di cannes
L’entrata del Palais des Festivals et des Congrès della città di Cannes (screenshot)

Il palmares, infatti, è all’insegna dell’inclusione, con tanto di due premi ex aequo. La premiazione è stata presieduta dall’attrice Virginie Efira, che si è presentata con un sofisticato abito-smoking.
Si è messa in mostra pure la nostrana Jasmine Trinca, che è stata coinvolta in un buffo siparietto quando stava per inciampare sul palco.

Festival di Cannes 2022: la Palma d’oro va a Triangle of sadness

registi sul palco
Charlotte Vandermeersch, Felix Van Groeningen e Jerzy Skolimowsk sul palco (screenshot)

Il premio per il miglior film torna allo svedese Robert Ostlund. Il regista aveva già vinto il premio, nel 2017, per The SquareIl tema centrale delle sue opere è la satira sociale. In The Square si era concentrato sulla scena artistica contemporanea, mentre in Triangle of sadness si è concentrato sul mondo dei nuovi ricchi e degli influencer.

Il premio del 75° anniversario fa ai fratelli Dardenne per il loro Tori e Lokita. Con il loro 9° film presentato al concorso, i cineasti tornano con i temi a loro cari: lavoro, immigrazione e marginalità.

Il Premio speciale della giura va a due film. Close di Lukas Dhont è una pellicola che parla dell’amicizia di due ragazzi, Leo e Remi, e delle drammatiche conseguenze che l’adolescenza può comportare. L’altro vincitore, Stars at noon, è un thriller a sfondo politico, diretto da Claire Denis.

Il Premio della giuria, vinto da Le otto Montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersche ed EO di Jerzy Skolimowski, ha visto un altro ex-aequo.
Le Otto Montagne è tratto dall’omonimo romanzo, vincitore del Premio Strega nel 2017. EO, invece, racconta l’odissea di un povero asinello che cambia numerosi padroni. Il regista ha ringraziato il protagonista, ossia l’asino, concludendo il suo discorso con un “iiihooooo”.

Il Prix d’interpretation se lo sono aggiudicati, per la controparte maschile, l’attore coreano Song Kang-ho – reso una celebrità internazionale dalla sua interpretazione di Parasite – per il ruolo in Broker. Il premio femminile è andato a Zahra Amir Ebrahimi, per la sua interpretazione in Holy Spider. Molto commossa, l’iraniana ha ricordato anche che questo film, causa censura, non potrà essere visto nel suo paese.

Il premio per la miglior regia – Prix de la mise en scene – va ad un altro coreano, Park Chan-Wook, per Decision to Leave, mentre quello per la miglior sceneggiatura (Prix du scénario) è stato vinto da Tarik Saleh, per Boy from Heaven. Sul palco, l’egiziano naturalizzato svedese ha fatto una videochiamata alla madre, riprendendo la platea.

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