Vecchie Bollette: dopo quanti anni puoi buttarle. Lo dice la legge

Hai un mucchio di bollette vecchie e hai paura di sbarazzartene? La legge ti dice dopo quanto puoi buttarle

La maggior parte dei consumatori preferisce conservare le bollette vecchie e già pagate in casa, accumulandone quantità inimmaginabili che occupano spazi enormi all’interno di cassetti, scrivanie o armadi della propria abitazione.

Accumulo di bollette vecchie (Pixabay)
Accumulo di bollette vecchie (Pixabay)

Ma perché è sconsigliato buttare immediatamente le bollette ed è invece necessario conservarle? I motivi principali sono: in caso di contestazione, in assenza di una ricevuta si rischia di diventare morosi, anche se si ha la certezza di aver pagato. Inoltre nel caso in cui un qualsiasi gestore ci dovesse invitare a pagare un bolletta, che in realtà già abbiamo pagato, conservandola, la dimostrazione di pagamento è praticamente immediata. Ovviamente è necessario conservare le bollette per un periodo di tempo stabilito, ossia la data di prescrizione.

Per quanto tempo bisogna conservare le bollette vecchie?

pagamento di bollette (Pixabay)
pagamento di bollette (Pixabay)

Se ti chiedi continuamente quando potrai finalmente sbarazzarti delle bollette vecchie, la legge ti da una mano. In primo luogo c’è da capire di quale tipo di documento si parla. La data di prescrizione cambia a seconda del tipo di bolletta. Può andare da un minimo di due anni ad un massimo di dieci. 

Infatti per le bollette dell’elettricità ricevute a partire dal 2 marzo 2018, sarà necessario conservarle per un massimo di due anni. Mentre quelle ricevute precedentemente al 2 marzo 2018,  bisognerà conservarle per almeno 5 anni. Va poi specificato che dal 2016 sulle bollette della luce, viene addebitato anche il canone Rai, per questo secondo la legge dovranno essere conservate per almeno dieci anni.

Dal 2 gennaio 2019, anche il periodo di conservazione delle bollette del gas è stato ridotto a due anni. Mentre per quelle ricevute prima, la conservazione dovrà essere di almeno cinque anni. Lo stesso vale poi per le bollette dell’acqua, che a partire dal primo gennaio 2020 si è stabilito che devono essere preservate per due anni. Quelle precedenti al 2020 invece sempre per 5 anni.

Va poi specificato che insieme alle bollette va conservata anche la ricevuta dell’avvenuto pagamento. Sicuramente conservare questi documenti anche per dieci anni non è facile. Occupano spazio e soprattutto creano disordine; però il segreto sta nel creare  un’organizzazione. Dividendoli per esempio in scompartimenti. Dopotutto la conservazione delle bollette va solo a vantaggio di noi consumatori.

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