Pagamenti Bancomat e Pos, disservizi in Italia: il motivo dietro tutto ciò

Quest’oggi si sono verificati disservizi per i pagamenti con bancomat e pos in tutta Italia: scopriamo perché è successo

Oggi si sono verificati disservizi in tutta Italia per ciò che riguarda i pagamenti con bancomat e pos. Sono stati in molti quelli che hanno segnalato di non aver potuto pagare agevolmente nei negozi o supermercati dopo aver preso i prodotti. I problemi sono durati circa mezz’ora, precisamente dalle 11.45 alle 12.15.

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Bancomat (Foto: Pixabay)

Secondo quanto riferito dal sito Downdetector, ad avere maggiori problemi sarebbero stati i clienti di Intesa Sanpaolo, UniCredit e Poste Italiane. I malfunzionamenti si sono verificati al momento dei pagamenti, mentre non sono stati rilevati intoppi per quanto riguarda le operazioni agli sportelli bancari.

La Nexi, gestore dei pagamenti elettronici in Italia, ha spiegato che tutto ciò è successo a causa di malfunzionamenti sull’infrastruttura legati a un disservizio dell’Ibm, fornitore della paytech.

Bancomat, presto multe salate per chi non accetta i pagamenti elettronici

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Bancomat (Fonte: Pixabay)

Con il nuovo decreto, inserito nel piano di ripresa e resilienza in via di approvazione, è pronta la stretta per i pagamenti in contanti. La misura è stata decisa per combattere l’evasione fiscale. A sorprendere però sono le tempistiche, inizialmente si era pensato di far valere la misura dal gennaio del 2023, poi il Consiglio dei Ministri ha deciso per anticipare a giugno 2022.

Per essere più chiari, a partire dalla suddetta data, tutti gli esercenti che rifiuteranno i pagamenti con bancomat e carta di credito, verranno multati. Le sanzioni saranno pari a 30 euro, più un ulteriore 4% dell’operazione non accettata. All’interno della legge, dovrebbe esserci anche l’obbligo di fatturazione elettronica anche al di sotto dei 65.000 euro. Un cambiamento sostanziale per le partite iva forfettarie.

Il pacchetto di misure potrebbe essere approvato nel corso dei prossimi giorni, per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Insomma, manca davvero poco prima che in molti debbano adeguarsi alle nuove norme.

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