INPS, controlli sull’assegno unico: rischiano in molti

L’INPS sta facendo i dovuti controlli su chi ha richiesto l’assegno unico: sono in molti a rischiare di non averlo o essere sanzionate

Il 15 marzo debutterà l’assegno unico, l’agevolazione è concessa a tutti i genitori a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai ventuno anni di ciascun figlio. Secondo le stime, inizialmente, beneficeranno dell’aiuto almeno 3-3,5 milioni di famiglie italiane.

Assegno unico
Partono i controlli dell’Inps (Fonte: Pixabay)

La somma partirà da un importo minimo di 50 euro fino ad arrivare ad un massimo di 175 euro al mese per ogni figlio. L’Inps ha comunicato che effettuerà dei controlli relativi alla banche dati tramite le quali si accerterà che sussistono i requisiti per rilasciare l’assegno unico universale per i figli.

La verifica richiederà molto tempo e riguarda le 2,7 milioni di richieste inoltrate fino ad oggi all’Istituto. Coloro che hanno inviato in modo corretto la domanda entro il 28 febbraio, riceveranno gli importi già dalla seconda metà di marzo. Dunque, poiché il tempo è poco, le verifiche saranno effettuate in modo massiccio. L’Inps per operare tali controlli accederà alle banche dati interne ed esterne. “L’assegno unico universale, dopo il reddito di cittadinanza, costituisce il vero banco di prova dell’approccio ‘once only’. Si tratta di un istituto che consente di non richiedere all’utente di comunicare dati che la pubblica amministrazione già possiede“. Questo quanto dichiarato da Maria Sciarrino, direttore centrale Inclusione e Invalidità civile dell’Inps al Sole24Ore.

Assegno unico, l’Inps ha annunciato controlli a tappetto

Assegno unico
Controlli Inps (Fonte: Pixabay)

Attraverso l’autenticazione con Spid, poi, si avrà accesso all’Anagrafe nazionale della popolazione residente per controllare che siano validi alcuni requisiti:

  • la residenza in Italia da almeno due anni
  • la cittadinanza, la genitorialità e la composizione del nucleo familiare.

Le verifiche proseguiranno anche presso l’Agenzia delle Entrate (pagamento imposte), il ministero dell’Interno si accerterà anche che si sia in possesso di un permesso di soggiorno valido per cittadini extra Ue.

Infine, “saranno obbligatorie le comunicazioni sui rapporti di lavoro per verificare se i richiedenti percepiscono redditi e se il contratto è di almeno 6 mesi (per i non residenti in Italia)” e “il Miur per i riscontrare l’iscrizione dei figli con età tra i 18 e 21 anni ad eventuali istituti di formazione o corsi di studi“, specificano gli esperti. Si tratta, dunque, di una fase a step basata su controlli a campioni ad opera degli organi dell’Inps. “E in un secondo momento, sicuramente, si dovrà procedere anche un’analisi del rischio frode“, precisa la  Sciarrino. Solamente le domande in possesso dei requisiti necessari verranno accolte, le altre saranno respinte, decadute o rinunciate.

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