Reddito di Cittadinanza: scopriamo in quali casi si perde definitivamente

Il reddito di cittadinanza ha subito importanti modifiche tra cui anche la revoca dell’aiuto dopo il rifiuto di due proposte di lavoro: scopriamo nel dettaglio

La legge di bilancio approvata dal Governo Draghi ha apportato dei profondi cambiamenti anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. Il sostegno, infatti, ha ottenuto nuove risorse ma con qualche importante novità. Come è noto, si tratta di una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale.

Reddito di Cittadinanza
Grandissima novità per chi percepisce il RdC (Via Screenshot)

Possono beneficiare di tale aiuto coloro che risiedono in Italia da almeno 10 anni, gli ultimi due, prima della presentazione della domanda, devono essere in modo continuativo. Il beneficio è rivolto a:
i cittadini italiani o europei e i rispettivi familiari in possesso del permesso di soggiorno o di quello permanente;
i cittadini di paesi terzi titolari del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Reddito di cittadinanza: le novità per il 2022

reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza (Foto: sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali)

L’aiuto è in vigore dal 6 marzo 2019 ed è regolamentato dal DL 4/2019. La novità sostanziale riguarderà le proposte di lavoro che arriveranno ai percettori del reddito di cittadinanza. Infatti, dopo il rifiuto di due offerte lavorative, il sostegno da parte dello Stato verrà revocato. Prima di tali modifiche, era possibili rifiutare tre proposte di lavoro.

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Inoltre, trascorsi sei mesi, per gli “occupabili”, cioè le persone tenute agli obblighi connessi alla fruizione del beneficio, il beneficio subirà un taglio di cinque euro al mese. La decurtazione verrà sospesa quando almeno un dei componente del nucleo familiare comincerà a lavorare.

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In ogni caso queste modiche non riguarderanno anche le famiglie con bimbi al di sotto dei tre anni o con disabili gravi o non autosufficienti, né chi riceve meno di 300 euro. Per finire, verranno messi in atto controlli più rigorosi anche sulla situazione della fedina penale dei componenti del nucleo familiare, attraverso uno scambio di informazioni tra INPS e ministero della Giustizia.

I requisiti per poter fare domanda

Sono necessari determinati requisiti reddituali, come:

  • valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6000 euro annui, da moltiplicare per il parametro corrispondente della scala di equivalenza,
    – nessun componente del nucleo deve essere proprietario di veicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi precedenti di cilindrata superiore ai 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cc, ad esclusione dei mezzi per i quali vi sono specifiche agevolazioni per i disabili;
  •  reddito del nucleo familiare del soggetto richiedente inferiore a 9.360 euro annui;
  •  patrimonio immobiliare, ad esclusione della casa di abitazione familiare, non superiore a 30.000 euro;
  •  patrimonio mobiliare sotto i 6.000 euro di valore, con un aumento limite di 2.000 euro per ogni componente familiare oltre il primo (fino a un massimo di 10.000 euro), incrementabile ulteriormente di 1000 euro per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 euro per ogni familiare invalido;
  • non potranno beneficiare del reddito di cittadinanza i nuclei familiari al cui interno vi sono soggetti disoccupati dopo 12 mesi dalle dimissioni volontari

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