Arrestato il superlatitante Gaetano Guarino: era ricercato da 11 anni

I Carabinieri di Napoli riescono a rintracciare ed arrestare il superlatitante Gaetano Guarino: l’operazione a Tunisia grazie ai social.

Camorra
I Carabinieri inseguono il latitante dall’elicottero (via Screenshot)

Gaetano Guarino, broker del narco-traffico, era inseguito da 11 anni e faceva parte dell’elenco del Ministero delle persone non rintracciabili. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno rintracciato ed arrestato l’uomo in Tunisia. A collaborare con le forze dell’ordine italiane ci hanno pensato le autorità tunisine. Guarino, originario di Casal di Principe, è considerato come uno dei principali broker del narco-traffico.

Nonostante facesse parte del mondo legato al narcotraffico, l’uomo era slegato da organizzazioni di tipo mafioso come ad esempio il clan dei casalesi. Guarino però era promotore di un gruppo criminale che importava stupefacenti dall’estero verso l’Italia. Quindi l’uomo era in grado di muovere grosse quantità di stupefacenti all’interno della penisola e dal valore di milioni di euro.

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Gaetano Guarino ritrovato ed arrestato in Tunisia: i social lo incastrano

Gaetano Guarino
Il colpo eseguito in Tunisia (immagine di repertorio)

Gaetano Guarino gestiva un fitta rete di narco-trafficanti grazie ad una serie di fiancheggiatori distribuiti in diverse nazioni. L’uomo era in grado di gestire il mercato della droga internazionale. Infatti Guarino importava specialmente l’eroina dalla Turchia per poi venderla a Napoli, passando anche per la Grecia. La Procura generale, presso la corte d’Appello, ha disposto una condanna fino ai 25 anni di reclusione, per traffico internazionale di stupefacenti e riciclaggio.

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I carabinieri di Napoli sono riusciti a compiere l’operazione grazie ad un’attività di web patrolling (pattugliamento dei profili social), scovando il profilo creato dal 57enne. All’interno, ovviamente, erano presenti dati falsi. Inoltre le forze dell’ordine sono riusciti a scovare la posizione del latitante grazie all’analisi dei contatti e dei post pubblicati, riuscendo anche a tracciare i suoi spostamenti quotidiani. In attesa del provvedimento di estradizione, l’uomo è stato portato in un carcere tunisino.

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