Salvatore Esposito, triste rivelazione: “Ero solamente un bimbo”

Salvatore Esposito, l’attore napoletano in un’intervista ha svelato un episodio avvenuto durante la sua infanzia

Salvatore Esposito
Salvatore Esposito (foto Instagram @ghilardiriccardo)

Grazie a Gomorra Salvatore Esposito è diventato uno degli attori italiani più conosciuti all’esterno. Dalla periferia di Napoli, precisamente Mugnano, agli schermi di tutto il mondo. Il personaggio di Genny Savastano lo ha fatto diventare uno dei volti più noti del cinema nostrano e ora spera di avere la stessa notorietà anche da scrittore.

Con Sciamano, infatti, Salvatore Esposito ha fatto il suo esordi letterario. Un romanzo nato mentre era a Chicago per girare Fargo 4. Si tratta di un thriller, lui che di storie di morti ammazzati ne sa qualcosa.

Non solo per l’interpretazione del personaggio che gli ha dato notorietà ma anche per il suo vissuto. Come ha raccontato al Corriere della Sera crescere in periferia non è facile e così è stato anche per lui.

Al quotidiano ha raccontato che era solo un bambino quando con degli amici sentì degli spari mentre era in strada. Scapparono ma poi si avvicinò un giovane più grande di loro per una proposta.

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Salvatore Esposito, da piccolo corse un grande rischio

Una delle scene presenti nella quinta stagione di Gomorra (via Twitter)

Il ragazzo disse che avrebbe offerto la sua protezione e lui, d’istinto, rispose subito no. Non tutti i suoi amici risposero allo stesso modo: “Non li ho più visti, so che alcuni non ci sono più”. Ha spiegato che nelle periferie non sempre c’è una scelta.

Deve certamente molto alla famiglia che l’ha protetto non solo da certi ambienti ma anche incoraggiato a migliorarsi come ad esempio imparando le lingue. E così Esposito ha avuto la possibilità di recitare senza problemi in francese nel film Taxi 5 con Luc Besson e in inglese con i fratelli Coen.

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Salvatore Esposito sottolinea una differenza importante nel lasciare libero il figlio e fargli fare ciò che vuole e seguirlo passo passo. Come quando comunicò ai genitori di voler fare l’attore e non si limitarono a dargli di sì ma lo aiutarono a scegliere la scuola e come fare. Tante piccole sfaccettature che lo hanno aiutato a diventare quello che è oggi.

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