Conte e l’uso improprio della scorta, la procura di Roma indaga: l’ipotesi di reato

Giuseppe Conte, premier italiano, finisce sotto i riflettori. La procura di Roma indaga sulle modalità di utilizzo della scorta.

Conte
Il premier Giuseppe Conte

La procura di Roma, in queste ore, indaga su modo in cui il premier italiano ha utilizzato la scorta. In particolare, sotto i riflettori è finito quanto accaduto lo scorso 26 ottobre.

Quel giorno, i poliziotti che si occupano della sicurezza della persona del presidente del Consiglio portarono via la compagna sua, Olivia Palladino. La donna, in quell’occasione, stava provando sfuggire ai giornalisti de Le Iene.

Stando a quanto riferisce Il Corriere della Sera, l’indagine ha preso il via dopo la denuncia della parlamentare di Fratelli d’Italia, Roberta Angelilli. Al momento, quindi, la procura di Roma ha interrogato l’inviato della trasmissione televisiva in onda su Italia 1, Filippo Roma, come persona informata sui fatti.

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Conte sotto i riflettori: il caso dello scorso 26 ottobre

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(Facebook: Presidenza del Consiglio)

La vicenda risale al 26 ottobre scorso. L’invitato del programma Le Iene, Filippo Roma, ha cercato di intervistare Paladino per provare a ricevere qualche dichiarazione su alcuni presunti favori concessi dal presidente del Consiglio a suo padre. Il genitore della donna, infatti, è il proprietario dell’Hotel Plaza.

La compagna del premier, quindi, ha provato a divincolarsi dall’intervista e si rifugia in un supermercato. In un secondo momento consegna un borsone a uno degli uomini della scorta pronunciando questa frase: “Ale, ti lascio la borsa, mi serve domani. Portala via”.

L’uomo dava l’impressione di essere uno dei membri della scorta del presidente del Consiglio. A seguito del servizio vengono presentate alcune interrogazioni della Lega e Fratelli d’Italia decide di inviare una denuncia in procura.

All’apertura del fascicolo, la procura di Roma interroga Filippo Roma. A questo punto i magistrati dovranno inviare il fascicolo al tribunale dei ministri. Il reato ipotizzato è l’abuso d’ufficio.

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