Ministra De Micheli, ipotesi scuola: “In aula anche sabato e domenica”

La Ministra De Micheli parla di scuola e trasporti in un’intervista a Repubblica: “In emergenza cadono anche i tabù”

De Micheli
Paola De Micheli (Getty images)

“Siamo in emergenza e bisogna far cadere i tabù”. Sono queste le parole più significative della ministra dei Trasporti Paola De Micheli che in un’intervista a Repubblica spiega come si dovrà muovere il governo sui trasporti che non sono fonte principali di contagio, sostiene, perché nessuno le ha mostrato uno studio che dice ciò.

Aumenteranno i mezzi a disposizione ma resterà l’obbligo della capienza massima del 50%. Per alcune grandi città come Milano i nuovi mezzi “saranno ottanta, non di più”. E allora come ovviare al problema? La ministra punta sugli ingressi scaglionati che al momento reputa “largamente insufficienti”.

Ed ecco la possibilità di tenere le scuole aperte il sabato e se necessario anche la domenica. I tabù, appunto, da abbattere perché l’emergenza è ancora in corso.

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De Michele: “Nuovi mezzi su strada”

Si tratterebbe di un cambio radicale ma la De Micheli resta comunque cauta. Si tratta di una decisione da prendere con tutto il governo e soprattutto non facile perché cambierebbe le abitudini di molte famiglie.

Ma l’idea di aprire le scuole anche nel weekend non è propriamente della ministra che nell’intervista ha affermato “ce lo chiedono diverse regioni“. Si tratterebbe di una modifica profonda che coinvolgerebbe non solo l’istituzione scuola o le famiglie ma anche le attività produttive che ruotano attorno.

Per tale motivi anche gli orari di queste dovranno cambiare, “essere cadenzati”. La ministra suggerisce la creazione di un nuovo organismo nazionali che realizzi con la scuola un piano con ogni istituto. I nuovi scaglionamenti vanno però a braccetto con i nuovi mezzi di trasporto che saranno messi su strada, pullman privati a noleggio, spiega De Micheli.

Il tutto dovrebbe realizzarsi entro il 9 dicembre, data che sembra essere più accreditata per la riapertura delle scuole. I tempi, dunque, non sono lunghi.

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