Coronavirus Campania, il TAR respinge i ricorsi dei genitori sulla riapertura delle scuole

Il TAR della Regione Campania ha respinto i ricorsi di due gruppi di genitori sulla riapertura delle scuole nel periodo di emergenza del Coronavirus.

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Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca (Pagina Facebook Vincenzo De Luca)

Qualche giorno fa, il presidente della Regione Campania ha reso noto che dal 24 novembre alcune scuole riapriranno. Nell’ordinanza pubblicata, infatti, si legge che dal giorno stabilito i bambini da 0 a 6 anni potranno tornare tra i banchi. Si tratta, quindi, dell’asilo e le prime classi delle elementari.

Su base volontaria, inoltre, è possibile effettuare lo screening prima del ritorno in classe. I tamponi antigenici sono dedicati al “personale docente e non docente della scuola dell’infanzia (sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni) e delle prime classi della scuola primaria, nonché agli alunni e relativi familiari conviventi”.

La decisione di riaprire, però, non aveva riscosso successo e due gruppi di genitori hanno presentato ricorso.

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Coronavirus, la decisione del TAR in merito alla riapertura delle scuole in Campania

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca

Nel pomeriggio, il presidente De Luca ha riferito che il TAR della Campania ha confermato l’ordinanza della Regione respingendo i ricorsi presentati da due gruppi di genitori.

Sulla pagina Facebook del presidente, infatti, si legge che “con due decreti di oggi (n. 2153/2020 e n. 2161/2020), il TAR Campania ha respinto i ricorsi proposti da altrettanti gruppi di genitori contro l’Ordinanza regionale n.90/2020, con la quale è stata programmata a partire dal 24 novembre prossimo la graduale ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole della Campania”.

Nel finale della nota si legge che “il provvedimento regionale contempera con equilibrio e ragionevolezza – secondo sempre quanto rilevato dal TAR- il carattere prioritario del diritto alla salute dei cittadini con le esigenze rappresentate dai ricorrenti”.

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