De Magistris attacca De Luca: “Con queste ordinanze consegneremo gli esercizi commerciali alle mafie”

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha espresso il proprio dissenso per la nuova ordinanza di De Luca sugli orari di chiusura dei locali.

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Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ed il premier Giuseppe Conte si stringono la mano (Getty Images)

Il sindaco di Napoli, ai microfoni di RaiNews24, ha commentato la nuova ordinanza firmata da Vincenzo De Luca nel pomeriggio. Il governatore della Regione Campania, infatti, ha varato nuove misure per la chiusura anticipata di esercizi commerciali come bar, ristoranti e pasticcerie alle ore 23.

Secondo il primo cittadino di Napoli si tratterebbe di “decisioni antidemocratiche”. Al governatore viene recriminato di non aver coinvolto “i territori, i sindaci, le categorie professionali” per una decisione del genere nel mezzo di una “pandemia economica e sociale”. La possibilità che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo si intromettano le mafie è molto alto. De Magistris, infatti, ammonisce: “Con queste ordinanze consegneremo in poco tempo molti esercizi commerciali alla mafia. Vogliamo discuterne o no?”.

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L’attacco di de Magistris a De Luca

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Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris (Getty Images)

La decisione del governatore De Luca, inoltre, sarebbe poco utile per contrastare la movida. Anzi, secondo il sindaco del capoluogo campano “l’aumento del contagio in città non deriva per nulla da questo”. La critica, inoltre, riguarda soprattutto i pochi provvedimenti presi per la salvaguardia della salute dei suoi concittadini.

“Si scarica la colpa sempre sui ragazzi, sul pizzaiolo e sul ristoratore. È drammatico arrivare a queste misure senza che sul piano sanitario sia stato fatto nulla”. In particolar modo, le parole dell’ex magistrato colpiscono le misure varate in questi mesi. “Dopo otto mesi di emergenza, oltre a vedere le persone piangere, distrutte, senza lavoro, abbiamo il diritto di sapere se la sanità ha fatto passi in avanti? A me sembra di essere a febbraio”.

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