Forum Culture 2013: è a rischio la kermesse internazionale

La celebre kermesse internazionale, che dovrebbe rappresentare un’occasione unica per rilanciare l’immagine del capoluogo napoletano, rischia invece di trasformarsi in un vero e proprio fallimento. Sono molti ancora i dubbi e le ambiguità che gravano sul Forum Culture 2013 a pochi giorni dal presunto inizio, tanto da suscitare una forte preoccupazione ai vertici della Fondazione di Barcellona proprietaria del marchio Unesco, i cui rappresentanti temono seriamente una svalutazione del marchio Forum.

Manca innanzitutto la firma della convenzione tra la Fondazione guidata dal commissario Alessandro Puca e il Comune di Napoli, che continua a slittare per problemi tecnici pur essendo fondamentale ai fini dell’utilizzo dei fondi stanziati per la manifestazione oltre che per definire rispettivi ruoli e competenze. E intanto il 23 settembre dovrebbe svolgersi l’evento inaugurale alla presenza del Presidente della Repubblica, sebbene non si sappia ancora se la location scelta per ospitare il concerto di Ennio Morricone sarà il Teatro San Carlo o l’ex base Nato, né l’artista ha firmato per ora alcun contratto.

Dopo l’addio di Andres Neumann, superconsulente del Comune, viene a mancare perfino il direttore artistico della kermesse, che dovrà quindi essere nominato tramite una gara pubblica indetta dalla Fondazione. La sua defezione è del resto solo l’ultima di una lunga serie, a cominciare da quella di Sergio Marotta come presidente della Fondazione e dell’ambasciatore Francesco Caruso come direttore generale, per finire con la rinuncia di Roberto Vecchioni al posto di direttore artistico dovuta alle polemiche sul suo stipendio.

Non si sa ancora nulla sui numerosi appuntamenti culturali e artistici del Forum, che assomiglia sempre più a una grande scatola priva di contenuti. Il programma ufficiale prevede, infatti, allestimenti, mostre ed eventi sui temi della pace e delle diversità culturali da tenersi nel centro storico di Napoli in quanto patrimonio Unesco, utilizzando teatri, chiese, palazzi storici e piazze. Nella Mostra d’Oltremare è previsto, invece, l’accampamento della pace, il villaggio multietnico, con esposizioni e spettacoli, mentre Mario Coppeto, presidente della V Municipalità, si è detto pronto a ospitare al Vomero alcuni degli appuntamenti. Peccato che ancora non ci sia traccia di appalti per la logistica e per gli impianti tecnologici, né tantomeno si sia dato il via a una campagna promozionale di lancio dell’evento fatta eccezione per alcuni cartelloni pubblicitari silenziosamente sparsi per la città.

All’origine di una tale situazione ci sarebbero anche le continue frizioni tra Comune e Regione, a tal punto che il governatore Stefano Caldoro un mese fa dichiarò di essere pronto a uscire dalla Fondazione, mettendo in luce la quasi totale incomunicabilità tra i due enti locali. Del resto l’entità della kermesse è stata notevolmente ridimensionata, se si pensa che dagli iniziali 150 milioni di euro messi a disposizione per la manifestazione si sia passati a soli 10 milioni. Ben più fiducioso il sindaco De Magistris, che ha cercato di smorzare i toni polemici assicurando che << il Forum si farà, come tutte le cose complicate della città si partirà al fotofinish. L’evento farà parlare di Napoli nel mondo, darà posti di lavoro, farà respirare gli operatori culturali >>.

La Regione da parte sua sta cercando di riorganizzare la manifestazione individuando una serie di eventi che cominceranno a febbraio 2014, coinvolgendo i siti Unesco delle province di Caserta, Salerno e Napoli, per poi concludersi nella primavera del prossimo anno per recuperare il tempo perduto.

Resta il fatto che il Forum, concepito come kermesse internazionale, sarà invece di dimensioni molto più modeste, cosa che ha spinto lo stesso Caldoro a suggerire di cambiarne il nome suscitando numerose polemiche. Ancora una volta il problema di Napoli resta la mancata programmazione, nonostante la città avesse ottenuto l’aggiudicazione dell’evento in largo anticipo rispetto al programma.

Proprio dal Comune di Napoli e dalla Regione ci si aspetta ora una svolta, ma per scongiurare il fallimento definitivo ci vuole un gioco di squadra. Solo così sarà possibile riempire la scatola finora vuota del Forum.

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