“In a Time Lapse”: Einaudi viaggia tra tempo e spazio

Trascinanti melodie, classiche e contemporanee, ritmo sperimentale che fonde universi musicali distanti in un unico linguaggio scorrevole, accompagnando gli ascoltatori in una profonda riflessione attorno all’idea del tempo. Per un’ora e mezza Ludovico Einaudi ha incantato il pubblico con le composizioni del suo ultimo lavoro “In a Time Lapse”, in cui ogni brano si sviluppa come un’identità singola ma allo stesso tempo parte di un unico insieme.

Reduce da un lungo tour che ha toccato i teatri più prestigiosi del mondo facendo il tutto esaurito, ieri sera l’artista ha inaugurato la XVIII edizione del Pomigliano Jazz Festival nel suggestivo scenario dell’Anfiteatro romano di Avella. Accompagnato da un ensemble di sei musicisti, tra viole, violini, violoncelli, percussioni ed elettronica, ha dato vita ad uno spettacolo del tutto nuovo, incrociando suoni ancestrali con melodie jazz, lasciando spazio a insolite incursioni nell’elettronica e a sperimentazioni nella musica etnica e nel pop.

Il pianista e compositore torinese nel corso della sua carriera ha collaborato con grandi artisti provenienti da diverse estrazioni musicali, dal maliano Ballakè Sissoko all’armeno Djivan Gasparijan, dal turco Mercan Dede ai tedeschi Robert e Donald Lippok dei To Rococo Rot.

Apprezzato nel mondo per i suoi concerti, le celebri  colonne sonore e i lavori discografici,  Einaudi ha portato la sua musica ovunque. “In a Time Lapse” ha, infatti, raggiunto la seconda posizione in Olanda e il quinto posto della Classifica FIMI Artisti,  rimanendo in entrambi i paesi per quattro settimane nella Top Ten della classifica e la sesta posizione nella Classical Albums.

A tre anni di distanza dall’album “Nightbook”, il nuovo lavoro discografico pubblicato all’inizio del 2013 è  la prosecuzione di un progetto iniziato con “Divenire”, che scava sempre più a fondo nelle emozioni nel corso dei 14 brani che ne fanno parte come Time Lapse, Life o Experience, veri e propri capolavori in cui al suono del piano si aggiungono le intense vibrazioni delle percussioni.

Tempo e spazio prendono forma nelle note di Ludovico Einaudi, che attraverso la sua musica racconta la propria visione del mondo: << Quando diventi cosciente che il nostro tempo ha un limite, è il momento in cui cerchi di riempire quello spazio vuoto con tutta la tua energia e ricominci a vivere ogni istante della tua vita in modo pieno come quando eri un bambino >>. E il pianoforte diviene, quindi, strumento privilegiato per dar voce alle proprie emozioni e condividerle in maniera immediata e diretta per entrare nuovamente in contatto con la vita e coglierne l’essenziale. Questo è il messaggio che l’artista vorrebbe comunicare nel suo ultimo album, lasciandosi egli stesso trasportare dalle infinite varietà di colori che escono fuori dalla sua musica, come un vero e proprio flusso di coscienza attraverso note che scorrono impetuose.

Insieme a Einaudi sul palco Alice Costamagna, Svetlana Fomina, Federico Mecozzi e Caterina  Boldrini al violini; Antonio Leofreddi e Laura Riccardi alla viola; Marco Decimo e Redi Hasa al violoncello; Riccardo Laganà alle percussioni; Alberto Fabris live electronics e il multistrumentista Francesco Arcuri.

Una serata indimenticabile e piena di emozioni attraverso un viaggio nel tempo e nello spazio.

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