Tarsu, a Napoli metà famiglie non pagano: pronto il blocco anagrafico

Blocco anagrafico per chi non paga la Tarsu: questa una delle iniziative al vaglio del Comune di Napoli per combattere la piaga dell’evasione. Un fenomeno molto presente in città tanto è vero che, come si legge sul Mattino, quasi la metà delle famiglie napoletane non paga la tassa sui rifiuti.

Proprio per questo motivo Palazzo San Giacomo sta pensando di non rilasciare i documenti ai cittadini che non sono in regola con il pagamento della Tarsu: in pratica dopo la terza lettera formale di sollecito chi non regolarizzerà la sua posizione non potrà più ottenere il rilascio di documenti del Comune.

Grazie alla task force guidata da Felice Balsamo e con l’incrocio dei dati dell’amministrazione comunale con quelli dell’Arin, sono balzati alla luce circa 222mila famiglie non i regola con il pagamento delle tasse (i 152mila evasori più altre 70mila famiglie in gran parte con affitto in nero). Una cifra che porta al Comune un danno di circa 51 milioni di euro l’anno di tasse non riscosse: ecco quindi le iniziative al vaglio di Palazzo San Giacomo per porre un freno al fenomeno.

Il blocco anagrafico non trova però consenso unanime: Domenico Palmieri, capogruppo di Liberi per il Sud del Consiglio comunale di Napoli boccia l’idea dell’amministrazione. “Non vorrei che l’amministrazione passasse dalla parte della ragione a quella del torto – le sue parole – . Ricordo che esiste per legge il regime dell’autocertificazione e che negare ad un cittadino il rilascio di un documento rinviando ad un eventuale elusione o mancato pagamento di un’imposta potrebbe esporre l’amministrazione ad una valanga di ricorsi”.

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