Napoli, trasporti in crisi: 150 milioni di debiti per l’Anm

Con la grande attenzione posta dall’amministrazione comunale alla mobilità e in particolar modo alla creazione di Zone a Traffico Limitato, il trasporto pubblico dovrebbe acquisire un posto vitale nelle politiche cittadine e invece il Comune di Napoli attanagliato dalla mancanza di fondi, non riesce nemmeno a pagare i canoni alle sue partecipate, Anm e Metronapoli.

A causa dei mancati versamenti, le due aziende pagano ogni anno alle banche 8,5 milioni di euro di interessi: se la situazione non cambierà a breve, il rischio default diventerà sempre più concreto. In particolare Palazzo San Giacomo deve versare nella casse dell’Azienda Napoletana Mobilità 200 milioni, mentre sono 90 i milioni attesi da Metronapoli. Una situazione che va ad innescarsi in un periodo in cui i tagli sono all’ordine del giorno, rendendo ancora più difficile la sopravvivenza delle aziende e la possibilità di offrire un servizio adeguato.

Per provare a porre un argine all’indebitamento, l’amministrazione comunale si sta impegnando, ma l’obiettivo è ancora lontano dall’essere raggiunto: “Da quando ci siamo insediati – spiega l’assessore al bilancio Riccardo Realfonzo – abbiamo cercato di ridurre i tempi di pagamento, attraverso azioni che ci hanno permesso di ammortizzare i tagli di Governo e Regione e ridurre la spese corrente del Comune del 10%, ottenendo così più risorse anche per le società dei trasporti”. Così nel 2012 si avranno sei milioni in più per Anm e Metronapoli, mentre è in cantiere la fusione delle due aziende e della Napolipark: “Creeremo una newco – afferma Realfonzo – definendo con gli advisor gli aspetti tecnici. La nuova società sarà avviata entro fine anno”.

Intanto però bisogna fare i conti con le emergenze quotidiane, con gli stipendi da pagare, i fornitori da saldare. Situazione molto difficile soprattutto per l’Anm che vanta quasi 150 milioni di debiti: 16 con l’erario, 31 con i fornitori e 98 con le banche. E dire che basterebbe incassare i crediti del Comune per alleggerire la situazione e tenere almeno in pareggio il bilancio dell’azienda.

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