Truffa e corruzione: sono queste le accuse che hanno portato all’arresto di un insegnante che ha falsificato le graduatorie provinciali del ministero dell’Istruzione, favorendo l’assunzione di circa cento docenti e personale amministrativo. Ad eseguire l’ordine di custodia cautelare dalla Procura della Repubblica di Napoli sono stati questa mattina gli agenti del Comando Provinciale del capoluogo partenopeo della Guardia di Finanza: l’uomo, a cui sono stati concessi i domiciliari, prestava attualmente servizio in una scuola primaria della provincia di Napoli.
Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, l’insegnante falsificava le graduatorie in cambio di mazzette: con la collaborazione di un dipendente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Napoli, l’uomo riusciva a mettere in atto la truffa accedendo in maniera abusiva al sistema informatico del Miur e attribuendo punteggi ai ‘clienti’ in modo da permettere loro di scavalcare altre persone in graduatoria, ottenendo così gli incarichi; in questo modo in quattro anni (dal 2005 al 2009) sono stati erogati circa cinquecentomila euro di stipendi ‘non legittimi’.
Le indagini della Guardia di Finanza sono partite nel 2008 dopo un esposto di un dirigente dello stesso Ufficio Scolastico Provinciale: nella denuncia erano evidenziate irregolarità emerse dopo i controlli sulle graduatorie per l’anno scolastico 2007-2008. Fin dai primi rilievi sono venuti alla luce accessi abusivi al sistema informatico del ministero dell’Istruzione: in particolare tali accessi illegittimi erano stati effettuati per attribuire punteggio a 42 docenti. L’indagine, grazie a intercettazioni, interrogatori e riscontri bancari, furono poi allargate anche al personale amministrativo. Questa mattina è arrivato l’arresto dell’insegnante che, insieme al suo complice, per ogni persona favorita riceveva 6mila euro. Nell’inchiesta sono coinvolte altre 121 persone (tra personale amministrativo e docenti) che sono state denunciate.
