Emergenza discariche nell’area flegrea: Caldoro apre all’alternativa

Lo scorso trentuno Marzo, il sindaco di Quarto, Massimo Carandente Giarrusso, accompagnato da una delegazione del Comitato Antidiscarica del Castagnaro, ha incontrato il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Sul piatto il tema caldo della discarica sul Castgnaro, dichiarata non idonea da più parti, ma sulla quale non si è ancora spenta del tutto l’attenzione del commissario Vardè. Il nodo da sciogliere è l’individuazione di una soluzione alternativa a quell’invaso. La volontà dei cittadini quartesi è chiara da tempo ormai e si unisce a quella di tanti altri comitati civici sorti in giro per la Campania e tutti figli di questo interminabile incubo della questione rifiuti. Da anni infatti, dal basso proviene la spinta verso una gestione alternativa dell’intero ciclo dei rifiuti, fatto di differenziata spinta porta a porta, di impianti compostaggio, riciclo e riutilizzo, senza più la necessità di utilizzare enormi buchi da riempire di spazzatura, seguendo una tendenza, quella del “rifiuto zero”, che da più parti sta prendendo piede in Italia con risultati di enorme virtuosismo e frutto del lavoro del professore americano Paul Connett, che da anni è promotore della “zero waste philosophy”.

Finalità di intenti. È da qui che bisogna partire per mettere in opera un vero ciclo virtuoso dei rifiuti, una sorta di filiera produttiva, che necessariamente deve essere messa in moto dalle amministrazioni comunali, ma che lungo il suo percorso, non può non fare affidamento anche sui cittadini e sulla loro necessaria collaborazione. In sostanza, politica e cittadinanza devono convergere verso lo stesso obbiettivo. Ad oggi questa sinergia non si è ancora vista, salvo le eccezioni di comuni “esemplari”, dove la classe dirigente ha preferito puntare al benessere dei propri cittadini, piuttosto che assecondare politiche gestionali figlie di quelle logiche affaristiche che, da più di vent’anni stanno avvelenando, terra, acqua ed aria, il tutto a discapito delle generazioni future, che dovranno fare i conti con una situazione già ora drammatica per il livello di inquinamento raggiunto in alcune zone della provincia di Napoli.

L’apertura di Caldoro. Un barlume di luce in fondo al tunnel. Così si potrebbe definire l’apertura fatta da Caldoro, ad una soluzione diversa da quella che Vardè vuole imporre. Il Presidente della Regione Campania si è detto disposto a recepire una proposta alternativa che i sindaci della zona flegrea dovranno presentargli, nella quale vengano esplicate le alternative possibili alla solita soluzione “riempi di monnezza tutti i buchi possibili”. L’Importanza della cittadinanza adesso diventa fondamentale, perché portavoce da anni di soluzioni alternative concrete, che potrebbero essere lasciate libere di svilupparsi e andare a regime, magari utilizzando quei circa sessanta milioni di euro che servirebbero per realizzare la discarica del Castagnaro. Soldi che in un momento di crisi come questo, potrebbero essere riutilizzati, per creare appunto quella filiera produttiva del ciclo rifiuti, come l’ha definita anche il sindaco di Quarto, nella quale concretizzare anche l’occasione per la realizzazione di nuovi posti di lavoro. Un’occasione da non lasciarsi scappare, che potrebbe sancire la definitiva indipendenza flegrea in tema di rifiuti. Una scelta sensata e coraggiosa, che in altre parti d’Italia è stata presa già e che sta prendendo piede lentamente anche in Campania, dove la volontà di dare una risposta alternativa, è costretta a fare i conti ogni giorno con la politica del malaffare e degli interessi speculativi, troppo spesso collusa con quella malavita, che per decenni si è arricchita avvelenando tutti noi.

Impostazioni privacy