Siena-Napoli: le pagelle

Le scuse di Calaiò per il gol alla sua ex squadra sono arrivate subito, ora dovrebbero esserci anche quelle del Napoli per una brutta prestazione, frutto ancora una volta di un atteggiamento insufficiente. Non c’è più la mentalità che ha portato gli azzurri in cima alla classifica, non c’è più la giusta concentrazione, quell’attenzione meticolosa che nella scorsa stagione ha reso la difesa partenopea una delle migliori della serie A. Contro il Siena arriva l’ennesimo pareggio che allontana, forse definitivamente, la squadra di Mazzarri dalle posizioni di vertice: una partita giocata male dai singoli, ma brutta anche dal punto di vista del gruppo.

Non gira il Napoli anche a causa dell’incapacità del tecnico di modificare l’atteggiamento tattico: ormai tutte le avversarie si presentano con la difesa a cinque, bloccando gli esterni e in pratica togliendo l’unica fonte di gioco ai partenopei. Se a questo si aggiungono gli errori dei singoli, ecco spiegati i risultati che non arrivano e la classifica che si fa sempre più deprimente.

Sul banco degli imputati soprattutto il reparto arretrato e Gokan Inler: il trio difensivo colleziona errori a ripetizioni e il gol subito fa gridare allo scandalo, con disattenzioni in serie che non si vedono neanche nei campi di Lega Pro. Il centrocampista svizzero invece è sempre più un mistero: arrivato in pompa magna, per 18 milioni di euro, non è mai riuscito a dimostrare il suo valore e ora sta diventando un peso per tutta la squadra. In un pomeriggio da dimenticare, l’unica nota positiva arriva ancora una volta da Pandev: il macedone firma l’ennessima prova positiva, sigla il pareggio e sfiora anche il gol vittoria.

Le pagelle  di Siena-Napoli:

De Sanctis 6 – Fa da spettatore alla sagra degli errori dei suoi compagni di squadra in occasione del gol di Calaiò; poco impegnato nel resto della partita, copre bene lo specchio della porta nell’occasione che lo stesso attaccante senese ha nel primo tempo.

Campagnaro 4 -Errori in serie: inizia al secondo minuto e finisce al 70′ quando Mazzarri decide di richiamarlo in panchina: qualcuno ci spieghi perché con un calciatore con uno stato di forma simile  è sempre schierato titolare. (dal 70′ Zuniga sv – Non riesce a dare il cambio di marcia)

Cannavaro 4,5 – Clamoroso il liscio che manda Calaiò solo davanti a De Sanctis nel primo tempo; nella ripresa si ripete guardando l’ex compagno di squadra mentre si rialza, stacca e segna. Due errori clamorosi che fanno da contorno a una partita in cui non dà mai sicurezza alla squadra.

Aronica 5 – Il migliore del reparto arretrato ed è tutto dire visto l’errore di posizionamento commesso in occasione del gol del Siena.

Maggio 5 – Fuori forma: servirebbe un po’ di riposo per ricaricare le pile, invece Mazzarri continua a farlo giocare sempre e comunque.

Inler 4,5 – Cercasi il calciatore che ha incantato a Udine disperatamente: lo svizzero sembra sempre di più il fratello scarso del centrocampista ammirato in bianconero. I compagni non lo aiutano, ma lui non fa nulla per provare ad accendere la squadra. (dal 70′ Dzemaili sv – Entra quando ormai la squadra è allo sbaraglio)

Gargano 5 – Gli errori di passaggio sono il suo forte, così come i palloni recuperati: i primi fanno capolino anche oggi, i secondi invece non si vedono. Corre poco e male e lascia spesso solo Inler a coprire la difesa. (dal 55′  Lavezzi 6,5 – Quanto è mancato il Pocho: entra in campo e cambia il volto della squadra. Si procura il calcio di rigore fallito da Cavani e getta sempre scompiglio nella difesa toscana)

Dossena 5,5 – Il primo cross preciso arriva a quattro minuti dal novantesimo: è quello che permette a Pandev di pareggiare. Per il resto prova pochi affondi e come al solito i traversoni verso l’area di rigore non sortiscono alcun effetto.

Hamsik 5 – Parte bene: è sempre nel vivo del gioco, si fa dare palla e prova a prendere per mano la squadra. Dopo venti minuti scompare completamente, come troppo spesso capita. Mazzarri non lo aiuta arretrandolo sulla linea dei centrocampisti.

Pandev 7 – Magari qualche volta pecca di egoismo ma, fino all’ingresso di Lavezzi, è l’unico a dare verve all’attacco del Napoli. Bellissimo lo stacco in occasione del pareggio, straordinaria la girata con cui sfiora il gol vittoria sul finire della partita.

Cavani 5 – Ha quattro palle gol, compreso il rigore, e trova sempre Pegalo a dirgli di no. A lui si chiede di buttarla dentro e se ha nei piedi quattro occasioni e non segna, non si può essere contenti.

Mazzarri 4,5 – Affrontare il Napoli ormai è diventato facile: difesa a cinque, fasce bloccate e il gioco è  fatto. Al tecnico azzurro si chiede di aver un colpo di genio, di modificare qualcosa dal profilo tattico e non ripetere le solite mosse dal primo all’ultimo minuto di gioco.

 

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