Il movimento dei forconi arriva in Campania: tir fermi a Caserta, Capua e Nola

Dalla Sicilia alla Campania, per poi diffondersi in tutta Italia: la protesta degli autotrasportatori valica i confini siciliani e approda sulla terraferma, creando non pochi disagi per la circolazione stradale. Nel napoletano, una cinquantina di tir e un centinaio di persone stanno effettuando i blocchi: Nola, Palma Campania e la Statale 7 bis sono i luoghi prescelti dal movimento dei forconi per protestare contro i rincari; sul luogo dei blocchi è arrivata anche la polizia.

La protesta degli autotrasportatori è partita in Sicilia cinque giorni fa: il movimento si è dato il nome di ‘Forza d’urto’ e ha coinvolto agricoltori e pescatori per poi allargarsi in qualche caso anche studenti e semplici cittadini. Strade, ferrovie, porti: i blocchi hanno toccato tutti le vie di circolazione e sono nati per protestare contro il rincaro del prezzo dei carburanti, delle tariffe autostradali e dell’irpef. Un movimento che si è allargato a macchia d’olio e che nell’isola ha creato disagi non indifferenti.

Ora i ‘forconi’ approdano sulla terraferma, risalendo fino alla Campania: prima il casertano dove ieri sera sono stati attuati blocchi nei pressi delle uscite autostradali di Caserta Sud, Capua e Santa Maria Capua Vetere, a cui hanno preso parte non solo gli autotrasportatori ma anche alcuni volontari dei centri sociali della zona. Di notte la protesta è arrivata nel nolano dove ci sono stati alcuni raduni, che questa mattina si sono tramutati in veri e propri blocchi. Tir fermi e traffico bloccato anche sulla A3 Salerno Reggio Calabria, alle uscite di Eboli, Sicignano degli Alburni e Atena Lucana, e sulla A16 Napoli-Canosa dove è stato rimosso un blocco a Baiano, ma si registrano forti disagi all’ingresso Napoli est.  Ancora in atto il blocco a Benevento, mentre proteste si registrano anche a Pomigliano, Caianiello e Sarno. Andando verso il salernitano, due chilometri di coda sulla A30 tra Castel San Giorgio e Mercato San Severino.

Uno sciopero che dalla Sicilia si espande toccando tutta l’Italia, dividendo la nazione in due e facendo salire il livello di guardia delle istituzioni, con il ministero degli Interni, Annamaria Cancellieri che si dice consapevole della possibilità che la protesta siciliana potrebbe attecchire nel resto del paese e mette in guardia da possibili strumentalizzazioni: “Quando la protesta è spontanea e non organizzata ci possono essere manifestazioni eclatanti”.

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