Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha fatto la sua scelta: sarà Francesco Caruso a ricoprire la carica di direttore generale per l’evento del Forum delle Culture 2013. Classe 1940, napoletano del Vomero, Caruso inizia la sua carriera come diplomatico appena qualche anno dopo la laurea in scienze politiche. Dopo vari e prestigiosi incarichi, Caruso è divenuto nel 2002 capo della rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco. «Abbiamo affidato la direzione del Forum, un grande evento internazionale, a una riconosciuta personalità – spiega Caldoro – in possesso delle competenze necessarie per valorizzare al meglio i siti Unesco delle cinque province. Con l’ambasciatore Caruso si punta in maniera convinta alla internazionalizzazione dell’appuntamento. Rafforziamo ulteriormente l’intesa con tutte le altre istituzioni coinvolte e guardiamo fiduciosi al 2013. Ora tutti al lavoro».
Intanto il nuovo direttore generale ha già fatto sapere che i tempi per organizzare tutto alla perfezione sono molto stretti e pertanto bisogna “correre molto”, soprattutto sul fronte dell’internazionalizzazione dell’evento stesso, pena uno scarso riscontro in termini di adesione a livello mondiale: «Chiamerò personalmente i miei amici e colleghi diplomatici per chiedere la loro collaborazione e garantire la massima partecipazione dei governi stranieri».
Essendo Caruso capo della rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unesco, ciò a cui punta il neo direttore è quello di fare rete insieme con gli altri siti campani dichiarati patrimonio dell’umanità, al fine di ospitare i vari eventi nei posti più belli della Campania e pubblicizzare così la nostra regione anche a livello turistico – culturale.
Per quanto riguarda la collaborazione con Vecchioni, col quale Caruso dovrà lavorare ed interagire nei prossimi mesi, il neo direttore presuppone una collaborazione che darà buoni frutti: «Non conosco Vecchioni personalmente, ma sono molto felice di lavorare con una persona ispirata da sentimenti di cultura. Abbiamo una caratteristica in comune: non abbiamo un’appartenenza politica e, vista la nostra età, neanche ambizioni di carriera. Sono certo che condivideremo gli obiettivi».
