Il Napoli rallenta la corsa

Non è il San Paolo delle grandi occasioni, non è il Napoli delle notti magiche. La partita contro la Fiorentina offre al calcio italiano un Napoli più umano, incapace di affondare oltre il muro viola. Chi si aspettava una partita a tutta velocità è rimasto deluso: il Napoli di Mazzarri, il solito Napoli di Mazzarri, non riesce ad andare oltre lo zero a zero in casa. Forse ancora le tossine accumulate in un inizio di campionato col botto, forse anche la testa a martedì, quando qui verrà il Villareal, hanno influito sulla prestazione generale della squadra. Tante supposizioni,  ma la verità è una e l’ha data il campo: il Napoli non è quello di dieci giorni fa, la squadra del mister di San Vincenzo è apparsa poco lucida, come nel secondo tempo, dove ha prodotto tanto senza ricavarne nulla. Forse tutti noi ci eravamo illusi all’inizio che questa sarebbe stata una stagione senza intoppi, una cavalcata trionfale senza freni ed invece anche il Napoli delle meraviglie può sbagliare ed avere un momento di appannamento, che lascia un po’ di preoccupazione visto che siamo solo all’inizio di due competizioni, nelle quali il Napoli deve dare il massimo ed in campionato più che in Champions, se si vuole restare nel calcio che conta e che piace tanto a De Laurentiis.

Primo tempo:  non è il solito Napoli. Lento, contratto e con le idee poco chiare. I primi venti minuti sono quasi soporiferi, con la partita che non offre tante emozioni, le squadre sono contratte, i viola non offrono il fianco alle ripartenze del Napoli. Mihajilovic ha preparato bene la partita, con una difesa a quattro ed un centrocampo solido e robusto, il Napoli non riesce a passare per vie centrali. Qualche spunto di Zuniga, migliore in campo dei suoi insieme a De Sanctis, qualche cross, ma niente di pericoloso per la porta degli ospiti. La mossa vincente del tecnico serbo è Cerci alto sulla destra pronto ad attaccare Fideleff in velocità, costringendo Dossena a restare quasi sempre fermo sulla linea mediana, per non lasciare la fascia scoperta alle scorazzate dell’esterno viola, in forma da nazionale. L’unico che sembra crederci di più è Lavezzi, buoni spunti qualche dribbling funambolico alla sua maniera, ma il Napoli non segna.  Al trentunesimo la prima vera conclusione della gara, con Montolivo che dalla distanza impegna De Sanctis, dopo una bella azione giocata sull’asse Cerci Jovetic. I viola nel finire di primo tempo hanno addirittura aumentato l’intensità di gioco, con un inarrestabile Cerci che ha creato non pochi problemi sul lato del biondo difensore argentino. Al quarantesimo si rivede il Napoli; punizione di Lavezzi che serve in area Cavani, conclusione di sinistro con palla ad incrociare che esce di poco alla sinistra di Boruc. Ma è sul finire che la Fiorentina ha l’occasione più ghiotta, calcio d’angolo da destra, colpo di testa di Natali da due passi e guizzo d’istinto di De Sanctis che mantiene a galla il Napoli.

La ripresa: la Fiorentina  continua a tenere in apprensione la difesa del Napoli, che però inizia a sciogliersi e a macinare gioco. Ma non è il solito Napoli, dal nono minuto fuori Fideleff, in difficoltà su Cerci, dentro Aronica. Ma è un Napoli diverso, che non riesce a concretizzare il gioco. Molto attivo Zuniga, che sulla fascia prova e riprova l’affondo, giocando una quantità innumerevole di palloni, ma non è il solito Napoli. La Fiorentina del secondo tempo fa meno paura. Al sessantesimo ci prova Inler (autore di un primo tempo da dimenticare) dalla distanza e Boruc mette in angolo. Dopo qualche minuto é la volta di Aronica colpire per ben due volte a botta sicura nel giro di dieci minuti, dopo che qualche minuto prima, l’arbitro non ha avuto la forza per fischiare un rigore al Napoli per fallo di mano in area di Pasqual, su cross di Zuniga e San Paolo inferocito. Mazzarri non ci sta e con il pensiero rivola a martedì, richiama Hamsik per dar  spazio a Pandev. Il Macedone dà un pizzico di velocità alla manovra, ma il Napoli non riesce a concludere, anche perché la Fiorentina ripiega tutta e si difende con ordine. All’ottantesimo Mazzarri richiama in panchina anche Lavezzi, che non la prende proprio bene, al suo posto l’ex Santana. Il Napoli ci prova fino alla fine, rischiando anche un po’ sulle ripartenze viola, ma alla fine la partita si conclude in pareggio.

Adesso non resta che archiviare subito questa settimana assurda e concentrarsi sulla partita di martedì, altra partita impegnativa che metterà a dura prova i nervi dei nostri ragazzi, che non potranno contare su nessun turn over, perché per battere Villareal ed Inter il Napoli dovrà fare molto di più.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy