Napoli a Verona, prova di continuità

Basta sfogliare le pagine dei quotidiani sportivi di tutta Italia per vedere come il Napoli delle meraviglie stia riscuotendo successo di pubblico e critica. Prima qualcuno accennava al discorso scudetto, adesso in molti pensano che non sia più un miraggio lontano o una remota possibilità, adesso alla parola Napoli viene associata quella scudetto. Noi napoletani siamo un pochino scaramantici, lo si sa, e sentir parlare così prematuramente di tricolore suscita un po’ d’apprensione. Eppure non ci si deve stupire se già adesso, alla quarta giornata, si cerchi l’anti Napoli. Qualcuno lo ha già individuato nella Juventus di Conte, rispolverando antichi ricordi che sanno di gloria, scomodando nientedimeno che Maradona e Platini.

Quelli erano altri tempi e quello era un altro calcio. Maradona adesso si gongola guardando il suo Napoli stendere il Milan in casa o fare faville in Europa. Ma i tempi non sono ancora maturi per dire che il Napoli ha già in tasca lo scudetto, il campionato è ancora lungo e pieno di insidie. Una di queste si chiama Chievo Verona, già bestia nera del Napoli lo scorso campionato.

Quando si gioca contro squadre come questa, reduci da trionfi come quello di Manchester o dell’altra sera al San Paolo, si può correre il rischio di prendere sottogamba la partita e un tonfo che non t’aspetti. Stasera a Verona si vedrà se la sbornia è passata, nonostante i proclami da vero mattatore fatti dal Presidente De Laurentiis l’altra sera a Piazza del Plebiscito. Mazzarri sa bene che la trasferta in terra veronese è molto insidiosa, perché il Chievo di Di Carlo è squadra organizzata, veloce nelle ripartenze ed anche “catenacciara” quando serve. L’assenza di Pellissier dovrebbe togliere un grattacapo al mister, ma questo nuovo Chievo, con Paloschi e Thereau come terminali offensivi, potrebbe dar comunque fastidio.

Via al turn over – L’idea di Mazzarri era quella di dare un turno di riposo a Maggio, Inler e Lavezzi, ancora acciaccato, ma l’improvviso forfait di Dossena (lutto in famiglia), costringe il tecnico toscano a rivedere i suoi piani, almeno a centrocampo. Dentro Zuniga sulla sinistra e Maggio a destra, con Gargano e Dzemaili al centro. In attacco, con molta probabilità riposerà anche Hamsik, in vista dell’impegno di sabato sera con la Fiorentina; al suo posto Santana, con Pandev (al 90 %) che prenderà il posto di Lavezzi. Cavani solito terminale offensivo.

Fernadez – Il suo momento è arrivato. Mazzarri ha deciso di schierarlo titolare dal primo minuto sulla fascia destra. Finalmente vedremo il gioiellino del Napoli in azione. Al suo fianco Cannavaro e Aronica. De Sanctis sarà, come al solito, tra i pali.

Adesso anche il Napoli, come le grandi del calcio, dovrà far ricorso al turn over per far rifiatare i suoi uomini e per questo ogni partita, anche la più facile sulla carta, può trasformarsi in un tonfo.
Non è il nostro caso, perché i ragazzi sanno bene cosa fare e la vittoria contro il Milan è un chiaro segnale della maturità che stanno acquisendo. La crescita del Napoli è ad una fase avanzata ma non ancora completa e forse la partita di stasera potrà dirci davvero se questo Napoli è pronto per diventare grande.

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