Miracolo di San Gennaro, cosa chiederebbero al nostro Patrono i politici?

Il miracolo di San Gennaro è uno di quegli avvenimenti di portata ampia, quasi immensa, un misto, come quasi sempre accade nella tradizione popolare, fra sacro e profano che esula sempre più dal filone religioso per tradursi nel quotidiano incedere del folklore. Ma tutti, credenti o meno che siano, hanno stampati beni in mente quali potrebbero essere le famose “grazie” da chiedere al Patrono Faccia Gialla: c’è chi chiederebbe una vincita al superenalotto, chi un buon voto all’esame di chimica, chi una vittoria del Napoli, chi invece la salute…. Insomma la lista potrebbe essere non lunga, ma sconfinata, perché in fondo chiedere non costa niente.

Ma cosa chiederebbero invece i nostri politici a San Gennaro? Il sindaco della città, Luigi de Magistris, rispondendo alla domanda, ha un po’ emulato la Sibilla cumana: “Il sindaco non chiede niente, ascolta, osserva, va avanti.”, quasi rimanendo impassibile alla voglia collettiva di esprimere un desiderio per sè o per la propria Napoli e confermando la sua indole da sindaco – sceriffo così spesso affibbiatagli.

Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, in modo più conformista ha risposto che si augura “La speranza di un cambiamento, il miglioramento del tessuto sociale e uno sguardo particolare a chi è in difficoltà. Nelle parole di Sepe c’è grande fiducia e io le condivido tutte nel contenuto e nel modo in cui ha dato questo messaggio affidato a tutti”.

Nel frattempo fra grazie richieste e più o meno concesse e il fervore della città per la festa del suo Patrono, si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni. Oltre alla settimana già calendarizzata fra aperture notturne e spettacoli drammatizzati sulla vita del Santo, proposti dal Museo del Tesoro di San Gennaro, tutti gli esercizi commerciali cittadini resteranno aperti, mentre il servizio di trasporto della funicolare resterà attivo fino a mezzanotte, per consentire a tutti di giungere in Piazza Plebiscito questa sera (senza prendere l’auto) e godersi così lo spettacolo gratuito del comico Alessandro Siani e un saluto veloce da parte giocatori del Napoli.

Molto simpatica l’iniziativa proposta questa mattina presso la Pizzeria di Gino Sorbillo in via dei Tribunali, dove è stata presentata la prima pizza dedicata a San Gennaro, realizzata con cacio, strutto e pepe, e tante macchie di pomodoro rosso sangue (pomodoro rigorosamente proveniente dalla Valle del Sele) che celebrano il miracolo rinnovatosi. “L’idea della pizza San Gennaro – spiegano i promotori dell’iniziativa Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi, ed Enrico Durazzo di Napolimania – nasce per difendere strenuamente la nostra festa dalla nuova manovra. Oltre allo scioglimento del sangue – continuano in maniera velatamente polemica – sarebbe bello assistere anche a quello del Governo…”

E voi, cosa chiedereste a San Gennaro?

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