Corteo Fincantieri Castellammare: rabbia, tafferugli e striscioni per il lavoro perduto

La manifestazione cittadina, indetta ieri dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl per lo sviluppo del territorio e la tutela dei lavoratori Fincantieri di Castellammare di Stabia, si è conclusa con un triste epilogo: l’avvio delle indagini per il risvolto violento che ha connotato una parte della protesta. Circa mille presenze, tra studenti ed operai, hanno sfilato ieri mattina a Castellammare da piazza Umberto verso piazza Spartaco muniti di striscioni, bandiere dei sindacati e alcune vignette caricaturali. Anche i commercianti di Castellammare, stanchi della paralisi che ha colpito traffico e attività produttive, hanno protestato attivamente con una serrata che si è conclusa dopo mezzogiorno. Il corteo è  terminato davanti alla sede del Municipio con il comizio di Anna Rea, segretario generale della Uil Campania.

Nonostante il dispositivo sindacale varato dall’amministrazione comunale stabiese che vieta l’invasione dell’area antistante il palazzo Municipale, un gruppo di manifestanti ha sfondato la barriera formata da transenne causando tafferugli e momenti di forte tensione. Le transenne al Comune, infatti, sono state interpretate da alcuni organizzatori della manifestazione come una  simbolica “distanza” dell’ Amministrazione Comunale verso i problemi sociali della città. Le forze dell’ordine, disposte in assetto antisommossa, non sono riuscite a tenere completamente a bada la folla e il gruppo di manifestanti ha invaso l’ area interdetta.

Il vicesegretario nazionale dei metalmeccanici con delega alla cantieristica dell’Ugl, Laura De Rosa, ha dichiarato che la manifestazione indetta dagli operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia  è giusta anche perchè da mesi i lavoratori continuano a chiedere risposte concrete in nome del loro futuro occupazionale e per lo sviluppo del territorio. L’ Obiettivo del corteo, secondo la sindacalista, è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni locali e nazionali.

Durante il comizio finale un giovane di 18, Michele Migliardi, si è fatto portavoce dell’angoscia dei giovani per l’assenza di lavoro manifestando solidarietà a chi lotta per dare sviluppo ad una città in declino. Il vicario dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, don Catello Malafronte, rivolgendosi ai manifestanti a nome del vescovo Felice Cece, ha dichiarato che la Chiesa è vicina ai lavoratori e alle famiglie in  questo momento particolarmente difficile. Il lavoro è tra i diritti fondamentali dell’uomo e chi è senza lavoro non può operare per il bene della famiglia ed attivarsi per il miglioramento della società. La crisi Fincantieri richiede scelte lungimiranti senza rinvii e scappatoie e non si può attendere oltre : la mancanza di lavoro concorre ad alimentare la criminalità, fornendo manovalanza alla camorra che “pesca”  tra chi è senza speranza. Il vicario, infine, rivolge un appello alle istituzioni competenti affinché riescano in breve tempo ad affrontare e superare questo difficile momento che ha colpito l’ intera comunità stabiese.

 

 

 

 

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