Reddito di cittadinanza | A partire da maggio, alcuni percettori non riceveranno il versamento sulla propria carta: il motivo
Il reddito di cittadinanza è una misura rivolta a favore delle famiglie che versano in uno stato di difficoltà economiche.
Tuttavia, per i percettori potrebbero arrivare brutte notizie: la ricarica di aprile 2022 potrebbe essere l’ultima mensilità del secondo periodo di fruizione. Come ben sappiamo, si può beneficiare del reddito per un periodo massimo di diciotto mensilità. Al termine del quale poi è possibile inoltrare una nuova richiesta di rinnovo, ma esclusivamente nel mese successivo a quello di scadenza.
Dunque, ciò significa che, giunta questa data, nel mese successivo non sarà effettuata nessuna ricarica. Gran parte dei soggetti che percepiscono tale sostegno si trovano al loro secondo periodo di fruizione. Presto, dunque, vedranno sospesi i versamenti sulla propria carta. A questo punto è importante chiedere un rinnovo, qualora si volesse continuare a percepire di altre diciotto mensilità.
Reddito di cittadinanza, tutti i requisiti reddituali per accedervi
Tra il primo e il secondo periodo di fruizione sono state apportate diverse modifiche: ad esempio, attualmente vige l’obbligo di accettare anche la prima delle offerte di lavoro congrue, indipendentemente da dove questa arriva. Il limite di 250 chilometri, infatti, vale solamente per i nuclei familiari con minori o disabili gravi, pena la decadenza del beneficio.
Ricordiamo che il sussidio è rivolto ai cittadini italiani o europei o extracomunitari (purché in regola con permesso di lungo soggiorno e residenti da almeno dieci anni), che si trovano al di sotto della soglia di povertà. L’importo differisce da famiglia a famiglia e dipende da molti parametri. Una persona che vive sola, ad esempio, avrà diritto fino a 780 euro al mese di Reddito di cittadinanza. Fino ad arrivare a 1.330 euro al mese per una famiglia formata da due adulti e un figlio maggiorenne o due minorenni.
Di seguito i requisiti reddituali per potervi accedere:
- ISEE inferiore a 9.360 euro
- Patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30.000 euro
- Patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 per ogni figlio successivo al secondo, incrementati di ulteriori 5.000 euro per ogni componente del nucleo con disabilità.
- Valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza, indicato nel decreto a secondo del numero dei componenti
del nucleo familiare.