Reddito di libertà, vale fino a 4800 euro: a chi spetta e come fare domanda

In Italia esiste il Reddito di libertà, un sostegno economico che vale fino a 4800 euro: tutti i requisiti per ottenerlo

In Italia esiste un importante aiuto a favore delle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, il cosiddetto Reddito di Libertà.

Reddito di libertà
Reddito di libertà (Fonte: Pixabay)

Tale misura, consente di sostenere le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riconquista dell’autonomia personale delle donne vittime di violenza. Inoltre, rappresenta anche un aiuto per sostenere le spese relative al percorso scolastico e formativo degli eventuali figli minorenni. L’obiettivo, dunque, è quello di incentivare, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di emancipazione delle donne vittime di violenza che versano in condizione di disagio economico.

Tuttavia, per poter ottenere il reddito di libertà è necessario che la donna sia seguita da centri antiviolenza, riconosciuti dalle Regioni o dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Possono beneficiare di tale sostegno economico le donne che risiedono nel territorio italiano e che siano cittadine italiane o comunitarie. Mentre, invece, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, dotate di valido permesso di soggiorno. Per quanto riguarda le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria sono considerate allo stesso modo delle cittadine italiane.

Reddito di libertà: come fare domanda

Reddito di libertà
INPS (Screenshot)

Il reddito di cittadinanza rappresenta un sostegno economico concesso nella misura massima di 400 euro mensili per ciascuna donna. L’aiuto è versato in un’unica soluzione, per un massimo di 12 mesi. Dunque, complessivamente, l’importo massimo concesso è  pari a 4.800 euro l’anno. Inoltre, non è cumulabile con altri mezzi di sostegno come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura, ad esempio Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.

La richieste deve essere inoltrata dalla diretta interessata, anche attraverso l’aiuto di un rappresentante legale o un delegato, attraverso il Comune di residenza. Il dipendente comunale deve provvedere al contestuale inserimento della domanda, accedendo al servizio online di presentazione della domanda stessa, accendendo al portale  www.inps.it.

Cliccando sulla sezione “Prestazioni sociali dei comuni” e selezionando tra i risultati il servizio “Prestazioni sociali: trasmissione domande, istruzioni e software”. Qui sarà presente un’apposita sezione dedicata all’acquisizione delle domande per il Reddito di Libertà. Per fare domanda, però, sarà necessario essere in possesso di SPID di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). A questo punto la richiesta di Reddito di Libertà può essere:

  • “accolta in pagamento”
  • “non accolta per insufficienza di budget”
  • “accolta in attesa di IBAN”, qualora la verifica sulla titolarità dia esito negativo.
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