Avellino, agente aggredito in carcere. Dura reazione dell’Osapp

Nel carcere di Avellino un agente è rimasto vittima di un’aggressione. L’Osapp commenta l’evento con un duro comunicato.

Avellino
Dura aggressione ad una guardia carceraria (via web)

Un altro episodio di violenza nelle carceri italiane ai danni di un poliziotto. Questa volta è accaduto ad Avellino, dove un uomo è stato colpito da due uomini con diversi colpi al volto. L’azione si è svolta nel giro di pochi minuti, lo scorso sabato.

Per questo l’Osapp definisce come fallimentare il sistema della gestione delle carceri in Campania. “Una vera e propria spedizione punitiva con pestaggio nei confronti di un assistente capo coordinatore in servizio al Reparto Penale” precisa Luigi Castaldo, vice direttore dell’Osapp in Campania.

Leggi anche-> Napoli piange padre Vincenzo Sibilio: aveva 76 anni

Avellino, le proteste del sindacato

Avellino
Il sindacato protesta in un duro comunicato (Getty Images)

Castaldo chiede una soluzione: “Un cambio di rotta è necessario nella politica penitenziaria. I poliziotti, ormai, sono lasciati soli e allo sbaraglio. I colleghi operano in grosse difficoltà, con sistemi di videosorveglianza obsoleti e molte volte fuori uso. Dalla dinamica dei fatti emerge che l’aggressione è scaturita da una vendetta da parte del detenuto. Pochi giorni prima, infatti, aveva subito il sequestro di un cellulare ed era stato denunciato“.

Leggi anche-> Creta, forte scossa di terremoto in Grecia: epicentro e magnitudo

Il collega vittima dell’aggressione è stato ricoverato all’Ospedale civile per le cure del caso e a lui va tutta la solidarietà e la vicinanza dell’Osapp” prosegue Castaldo. “Nella Casa Circondariale di Avellino, come già denunciato in varie occasioni anche dal segretario generale Leo Beneduci e dall’Osapp in più occasioni, il sistema è al collasso. I detenuti la fanno da padrone, grazie ad una indiscriminata ed indisciplinata apertura trattamentale del tutto discutibile, compreso il regime aperto per i Reparti Alta Sicurezza. Basta dire che i detenuti responsabili della spedizione punitiva hanno fatto regolare rientro nelle loro camere di pernottamento, anziché finire in isolamento. Questo anche a tutela della fase istruttoria che verrà disposta dall’Autorità Giudiziaria Competente” conclude il sindacalista.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy