Tunisia, l’instabilità politica si ripercuote sugli sbarchi

La situazione in Tunisia continua a essere critica. Il pericolo è che l’instabilità condizioni in negativo gli sbarchi.

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L’instabilità suscita preoccupazione per la questione migranti (Getty Images)

Il clima di instabilità politico in Tunisia rischia di ripercuotersi anche sul traffico dei migranti. Non sono molti infatti i chilometri che separano lo stato africano da Lampedusa, punto di approdo per migliaia di persone che stanno tentando la traversata in questi giorni.

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Secondo alcune fonti tunisine, ci sarebbero circa 15mila persone pronte a lasciare il paese e tentare di imbarcarsi attraverso il Mediterraneo, destinazione Italia. A questo bisogna anche aggiungere i dati di Frontex, che conferma l’aumento dei flussi migratori rispetto allo scorso anno.

Tunisia, gli interventi della ministra Lamorgese

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La ministra Lamorgese è intervenuta in prima persona sulla questione migranti (Getty Images)

L’arrivo di soggetti in maniera illegale nelle frontiere europee è aumentato del 59% rispetto al 2020. Un dato che porta a 61mila gli ingressi illegali, dei quali 11.150 nel solo mese di giugno. L’aumento è dovuto anche alla ripresa dei trafficanti illegali, che utilizzano anche la Libia come base dalla quale partire con i barconi. In tutto questo la ministra Lamorgese si è più volte interessata della questione, con uno stanziamento a favore del paese africano di 11 milioni di dollari.

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Gli aerei per il rimpatrio sono aumentati da due a dieci al mese, nonostante il governo italiano abbia più volte dichiarato come non esistano accordi in itinere oltre quelli stipulati in passato. Nella sua seconda visita dello scorso maggio la ministra ha di nuovo sottolineato l’importanza della questione migratoria. In questo nuovo incontro sono state tracciate le linee guida per lo smantellamento del traffico dei migranti, con un’attenzione particolare anche sui rimpatri. Questa missione ha poi visto il sorgere di un sistema che intercetti anche le partenze. In cambio si chiedono misure per il sostegno alla crescita economica della Tunisia. L’attuale caos politico rischia però di minare i progressi fatti finora, con una destabilizzazione che può incidere profondamente anche sui futuri accordi.

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