Marino Bartoletti, improvviso addio: il suo ultimo messaggio

Marino Bartoletti, improvviso addio dello storico giornalista Rai. Sempre professionale, caratterizzato da un’immensa competenza nel lavoro.

Marino Bartoletti
Marino Bartoletti (Foto: Rai Uno)

Marino Bartoletti è una grande figura della nostra televisione e del giornalismo italiano. Il 72enne nato a Forlì da giovane si è laureato in giurisprudenza, ma fin dal 1968 ha cominciato la carriera da giornalista. La carta stampata l’ha accolto quando è entrato a far parte della redazione de Il Resto del Carlino, poi il passaggio all’ambiente sportivo con il Guerin Sportivo e il ruolo di inviato di calcio e di motori per il quotidiano Il Giorno. Nel corso degli anni ha fondato e diretto riviste specializzate, ma la sua carriera si è espansa anche al mondo della radio e della televisione. Oggi è conosciuto anche dai più giovani per i suoi lavori in Rai, la professionalità, cordialità e competenza lo hanno sempre contraddistinto.

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L’addio improvviso di Marino Bartoletti

Marino Bartoletti
Il post Facebook di Marino Bartoletti

Il giornalista Rai Marino Bartoletti ha deciso di abbandonare i social e chiudere così la sua pagina Facebook che contava quasi 150 mila followers. Cinque anni dopo la creazione della pagina su cui pubblicare pensieri e considerazioni, arriva la drastica decisione: “Nell’estate del 2016 aprii questa pagina pubblica con entusiasmo, serietà, passione e voglia di condivisione, pensando di trasferirvi le mie riflessioni, i miei sentimenti, i miei ricordi e quel minimo se non di competenza perlomeno di esperienza maturata in decenni di lavoro. E l’ho sempre tenuta viva, stringendo i denti, anche quando avrei avuto ragionevolmente ben altro a cui pensare”.

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Il suo ultimo messaggio social spiega i motivi di questa scelta, da attribuire all’impossibilità di un confronto con una massa ignorante e maleducata. In un sentito passaggio, infatti, si legge: “Non volevo certo cambiare il mondo: però speravo che la mia fatica – sincera, disinteressata e ovviamente aperta a tutti – fosse un pochino più contagiosa sul piano della civiltà e della voglia di reciproco arricchimento. In parte credo di esserci riuscito: ma purtroppo solo in parte. […] Ho anche trovato una massa – a un certo punto per me incontrollabile – di personaggi sostanzialmente votati all’infelicità (oltre che all’insolenza, all’ignoranza, alla maleducazione gratuita, alla provocazione, alla ricerca dell’attimo di gloria, alla negazione dell’evidenza, all’anonima vigliaccheria, al vittimismo, alla grafomania perniciosa, al fanatismo, all’odio insensato, in alcuni casi alla barbarie) ‘grazie’ ai quali ho capito che il mio tempo era assolutamente sprecato. E, dunque, che il piccolissimo tentativo di ‘civilizzazione’ era naufragato”.

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Il dialogo non è servito

“Ho cercato il dialogo in tutte le sue forme – prosegue Bartoletti – a volte mi sono morso la lingua, a volte no (e me ne scuso)”. Una lunga lettera contro “chi ha solo il desiderio di aggredire, offendere e avvelenare i pozzi di una corretta convivenza”. Ma Marino Bartoletti non ci sta più: “A questo punto non più sulla mia pagina, grazie! Ce ne sono decine e decine di più ‘adatte’. Quelle nelle quali il confronto è fatto solo di livore, quando non di urla zotiche e selvagge! Che ovviamente non sono il mio genere! Moltissimi di voi mi mancheranno!” conclude il giornalista.

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