Tommaso Zorzi insultato: “Non mi frega un ca**o degli Europei”

Tommaso Zorzi si ritrova di nuovo al centro di una polemica esplosa dopo alcune storie Instagram pubblicate sul suo profilo nelle ultime ore.

Tommaso Zorzi
Tommaso Zorzi

L’Italia è campione d’Europa. Gli Azzurri hanno battuto l’Inghilterra ai calci di rigore, portando il trofeo a Roma. Festeggiamenti in tutte le città italiane, migliaia di persone nelle piazze per la vittoria di Euro 2020. Tommaso Zorzi, influencer e volto noto dell’ultima stagione televisiva, ha voluto dire la sua: “Per quanto riguarda gli Europei, sì sono contento, ma di base non mi frega un ca**o.

A seguire condivide nelle storie un post a favore dell’approvazione del ddl Zan che recita: “Bello esultare per la vittoria degli Europei, ma domani in Senato si terrà la sfida per la civiltà sul ddl Zan. E vogliamo poter festeggiare anche per i diritti di tutti”. La storia successiva è scritta direttamente da Zorzi, che ci tiene a sottolineare che “una cosa ovviamente non esclude l’altra”.

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Tommaso Zorzi non festeggia Euro 2020: messaggi e insulti

Tommaso Zorzi
Tommaso Zorzi (Instagram)

L’influencer non si è mai interessato al calcio, per questo motivo aggiunge: “Se mai dovessi scendere io in piazza a festeggiare qualcosa, scenderei in piazza a festeggiare la conquista della liberta e dei diritti per tutti. Ma ribadisco che la vittoria di ieri sera, per la maggior parte degli italiani, è stata liberatoria e andava giustamente stra-festeggiata.

“Premesso che sia un mio diritto dire su Instagram che non mi piace il calcio e non mi è mai interessato – dice ancora Tommaso  – Sono contento che abbiamo vinto, ma come detto non mi interessa”. La reazione di chi lo segue non è stata delle migliori. Una valanga di messaggi e insulti, come il vergognoso “perché a te piace solo prenderlo dietro” scritto da una ragazza.

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Zorzi ha chiuso così la questione: “Ora sicuramente la Nazionale è orgoglio italiano, lo è sempre stata e lo è a maggior ragione quando vince, ma se ci fosse questa coesione nazionale che c’è quando ci sono le partite di calcio per la lotta di alcuni diritti, saremmo un Paese migliore. Questo non toglie al calcio, è un discorso assolutamente semplice, lineare e condivisibile. Non capisco questo livore nei confronti di un commento”.

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