Disney Store, proteste contro la chiusura: cosa succede a via Toledo

Continuano le proteste contro le chiusure dei Disney Store. Le rimostranze coinvolgono anche il negozio sito in via Toledo.

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Protesta dei lavoratori nei pressi di Via Toledo (Getty Images)

La chiusura dei Disney Store getta nello sconforto i numerosi lavoratori in tutta Italia. Non fa eccezione la Campania, con il negozio di Via Toledo che può vantare una tradizione che dura da ben venti anni. E che rischia di essere spazzata via a causa delle chiusure.

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Proprio per questo i lavoratori si sono ritrovati oggi in strada, per far sentire la loro voce ed esporre il loro punto di vista. A rischio ci sono 23 posti dei lavoro, dei quali sono ben 21 le componenti femminili che potrebbero rimanere a casa se la situazione non cambi.

Disney Store, la dichiarazione del sindacato CGIL

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La protesta dei dipendenti è supportata dalle parole dei sindacati (Getty Images)

Presenti anche i sindacati, che denunciano una pericolosa deriva. “E’ inaccettabile-dice il segretario Cgil Nicola Ricciperché queste chiusure rappresentano una pugnalata alle spalle dei dipendenti. Non è giusto che il prezzo della pandemia la paghino i dipendenti“.

Viene infine ribadito eccesivo il ricorso al commercio elettronico: “Licenziare e chiudere tutto per puntare interamente sull’e-commerce è quanto di più sbagliato si possa fare ora. Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, la battaglia è solamente all’inizio“.

La replica del segretario della UIL

Di pari avviso il segretario della Uil Giovanni Sgambati: “Non tolleriamo che la Disney ostracizzi in questo modo i suoi dipendenti. Contrasteremo ogni azione che punti a mettere ai margini le organizzazioni sindacali” ha dichiarato a margine della manifestazione.

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Lo scorso 19 maggio l’azienda americana aveva iniziato le procedure per la liquidazione di tutte le sue attività sul territorio italiano. La decisione ricalca quanto già avvenuto in Nord America e in Canada, dove decine di store sono stati chiusi. Nel nostro paese sono a rischio i contratti di 230 dipendenti e rischiano la chiusura definitiva quindici punti vendita.

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