Rapinatore morto a Napoli, i genitori protestano davanti al Tribunale

Rapinatore morto a Napoli, i genitori del giovane Ugo Russo si incatenano ai cancelli per chiedere cosa sia successo quella notte del 2020

Rapinatore morto a Napoli
I genitori di Ugo Russo questa mattina all’esterno del Tribunale di Napoli (foto Facebook)

Questa mattina un uomo e una donna si sono incatenati alle ringhiere del Tribunale di Napoli per protestare. Sono i genitori di Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni che nei pressi del lungomare partenopeo perse la vita durante un tentativo di rapina nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo 2020.

Il giovane provò a rapinare un 23enne, un carabiniere in borghese. Sono passati 14 mesi e i genitori del ragazzo chiedono “verità e giustizia” com’è scritto sui cartelli che hanno appeso al collo nella manifestazione di protesta. Non solo i genitori chiedono di fare pienamente luce su quanto successo quella notte ma anche gli attivisti del Comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo che in una nota denunciano la mancata pubblicazione degli esame autoptici.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Delitto Cerrato, il riconoscimento della figlia: “Sono loro gli assassini”

Il Comitato chiede giustizia: “Pena di morte senza processo”

Foto Facebook

In compagnia dei genitori c’è anche il Comitato che nel proseguo nella nota chiede di sapere se quella notte fu “applicata una pena di morte senza processo” perché tre furono i proiettili che colpirono il ragazzo di cui uno alla nuca.

La notte del delitto Ugo, cresciuto nei Quartieri Spagnoli, era a bordo di un motorino con un complice in via Generale Orsini. Aveva una pistola giocattolo e aveva individuato l’oggetto da sottrarre, un orologio Rolex, e l’uomo designato a diventare vittima di furto era un carabiniere in borghese.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Ugo Russo, il padre: “Abbattere murales? Non ci opporremo al Comune”

È passato più di un anno dal delitto e varie sono state le manifestazioni e le iniziative, anche online, dove si è chiesto di fare presto nel processo e dar emergere la verità su quanto accaduto quella notte. A queste iniziative ha preso parte anche l’attore e registra teatrale Ascanio Celestini che ha manifestato fianco a fianco con la famiglia Russo. In questo tempo ci sono state anche polemiche per i murales di Russo e dei Luigi Caiafa, anche lui giovane morto per mano delle forze dell’ordine nel tentativo di compiere una rapina.

Impostazioni privacy